Distanza di sicurezza: da cosa dipende. I fattori che incidono per evitare tamponamenti. E tutto è cambiato con l’invasione di bici e monopattini. Iniziamo dal principio base: durante la marcia, i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza. Quale? Tale che sia garantito in ogni caso l’arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono.
Distanza di sicurezza: 7 elementi da considerare
Ci vuole occhio, misura, sensibilità.
La distanza tra due veicoli deve sempre essere commisurata a:
- velocità,
- prontezza dei riflessi del conducente,
- condizioni del traffico,
- planoaltimetria della strada,
- meteo,
- tipo e stato di efficienza del veicolo,
- entità del carico.
In breve, la distanza deve essere almeno uguale allo spazio percorso durante il tempo che passa tra la prima percezione di un pericolo e l’inizio della frenata. Meno si è in forma, più ampia la distanza di sicurezza da tenere, perché i tempi di reazione si dilatano. Non è questione di forma psicofisica generale, ma di condizioni momentanee del soggetto.
Distanza di sicurezza speciale: un numero preciso in metri
Al di là dei normali veicoli, quando siano in azione macchine sgombraneve o spartitrici, si deve procedere con la massima cautela: a distanza rispetto a tali macchine non deve essere comunque inferiore a 20 metri. Qui c’è un numero preciso dato dal Codice della Strada.
Sorpasso bici e monopattini: distanza laterale
Se prima del sorpasso di un mezzo normale occorre tenere la solita distanza di sicurezza, per superare bici e monopattini elettrici le cose cambiano. Lungo le strade urbane ciclabili, il conducente di un’auto che effettui il sorpasso di un velocipede (bici e monopattino) è tenuto a usare particolari cautele.
Obiettivo: una maggiore distanza laterale di sicurezza in considerazione della minore stabilità e della probabilità di ondeggiamenti e deviazioni da parte del velocipede. L’automobilista valuta l’esistenza delle condizioni giuste per compiere la manovra in completa sicurezza per entrambi i veicoli. Regola sacrosanta. Ma un po’ inutile: duplica la guida pericolosa, che esiste da tempo.