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Come rimettere in circolazione una auto radiata e quanto si spende

Nuova immatricolazione, nuova iscrizione e tutte le cose che occorre sapere se si vuole rimettere in circolo un veicolo radiato dal Pra.

Rottamazione auto

Quando si dice che un veicolo è stato radiato, significa che è stato depennato dal Pubblico Registro Automobilistico, cioè dal Pra. In pratica, una volta cancellato un veicolo non esiste più, nemmeno alla Motorizzazione Civile, nel suo Archivio Nazionale.

Ma questo non vuol dire che un veicolo non può essere riportato in circolazione. Naturalmente non sempre, perché di fatto la radiazione di una auto coincide con la morte del veicolo. Ma per auto di interesse storico c’è una scappatoia.

 

Diverse le cause di radiazione del veicolo al Pra

Prima di parlare di nuova immatricolazione o nuova iscrizione del veicolo al Pra dopo la sua radiazione, occorre capire quando e per quali motivi un veicolo viene radiato dal Pra. Solo così sarà più semplice capire il perché molto frequentemente un veicolo radiato non ha alcuna possibilità di essere riportato in circolazione.

Il veicolo può essere radiato dal Pra perché andrà demolito per iniziativa del proprietario, oppure perché è stato oggetto di un incendio o di un furto e quindi il proprietario ha perso la disponibilità del veicolo. Altra causa di cancellazione dal Pra di un autoveicolo è l’esportazione all’estero, quando cioè il veicolo viene portato fuori dai confini nazionali per immatricolarlo in uno Stato estero.

Infine c’è la cancellazione d’ufficio che si materializza quando per tre anni consecutivi viene evaso il pagamento del bollo e l’ente impositore per il tramite del Concessionario alla riscossione avvia la procedura. Quest’ultima è l’unica via che consentirebbe dopo la radiazione, una ipotetica re-immatricolazione del veicolo o una nuova iscrizione. Infatti si tratta dell’unico caso tra quelli di radiazione citati in cui l’auto potrebbe essere integra e funzionante.

Ed è una fattispecie di situazione che permetterebbe anche l’illecito utilizzo del veicolo nonostante la radiazione. Un illecito piuttosto grave visto che se si viene scoperti ad utilizzare una auto radiata scatta la sanzione da 431,00 a 1.734,00 euro, con relativa confisca del veicolo.

Come funzionano i vari tipi di radiazione dei veicoli

Con la rottamazione per demolizione il veicolo viene consegnato al centro di raccolta (lo sfasciacarrozze) o al concessionario in caso di acquisto con permuta e rottamazione. In genere decorsi trenta giorni dalla cessione al centro di raccolta o al concessionario, l’auto viene demolita e cancellata dal Pra con procedura che si chiama cessazione della circolazione per demolizione. Insieme al veicolo al concessionario o al centro di demolizione vanno consegnate targhe, libretto e Cdp. In caso di smarrimento di questa documentazione occorre provvedere ad effettuare denuncia ai Carabinieri e conseguentemente consegnarne copi al concessionario o al centro di revisione.

Come detto esiste la cancellazione d’ufficio di un veicolo dal Pra, e lo prevede il Codice della strada. Questo scatta quando l’ente impositore dopo aver verificato 3 anni di bollo non pagato su un veicolo ordina la cancellazione d’ufficio.

In questo caso le targhe del veicolo e la documentazione vengono prelevate da parte delle Forze dell’Ordine. Targhe e libretto (oltre al Cdp) vanno restituite pure nel caso di esportazione definitiva di un veicolo all’estero. Per portarla fisicamente nello Stato Estero il Dipartimento dei Trasporti può assegnare al veicolo una targa provvisoria.

Inoltre, per poter cancellare regolarmente un veicolo dal Pra per esportarlo all’estero occorre che lo stesso veicolo risulti essere stato sottoposto a revisione almeno 6 mesi prima. Per radiare un veicolo occorre sostenere dei costi che sono pari a 13,50 euro per l’Aci, 32,00 euro come imposta di bollo (48 se non si possiede il Cdp originale) e 10,20 euro nel caso di cancellazione per espatrio del veicolo come diritti per la DTT.

Come tornare a registrare un veicolo radiato

È possibile, come detto in premessa, immatricolare da capo un veicolo precedentemente radiato. In genere l’operazione riguarda veicoli di interesse storico e collezionistico e radiato d’ufficio. Se il veicolo è ancora munito della carta di circolazione e delle targhe originarie è necessario richiedere la nuova iscrizione all’ufficio provinciale dell’Aci o al Pra della stessa Provincia. Naturalemnte deve essere la Provincia  in cui risiede la persona che intende immatricolare il veicolo. L’iscrizione al Pra una volta completata da diritto al nuovo proprietario di provvedere a fare registrare l’auto alla Motorizzazione Civile. Se il veicolo, come spesso accade è privo della carta di circolazione ma ha almeno le targhe originali, la nuova immatricolazione va richiesta direttamente alla Motorizzazione perché andrà di nuovo immatricolata con la stessa targa. In questo caso la nuova iscrizione al Pra va fatta dopo il passaggio in Motorizzazione.

Senza targhe e carta di circolazione invece, il veicolo andrà immatricolato da capo sempre alla Motorizzazione Civile che deve rilasciare nuovo numero di targa e nuova carta di circolazione. Dopo di che si potrà passare a iscrivere il veicolo al Pra.

Per riprendere un veicolo precedentemente radiato occorre pagare le ultime tre annualità di bollo con maggiorazione. Oltre a questa spesa, occorre pagare anche 27 euro per l’Aci, l’imposta di bollo da 32 euro ed eventualmente ciò che si prendono le Agenzie per le pratiche automobilistiche a cui ci si può rivolgere per il completamento della pratica.

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