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FCA abbandona parte dei fornitori italiani: la dura presa di posizione di Confartigianato Piemonte

La notizia della scorsa settimana continua ad essere un tema d’attualità

FCA PSA Stellantis

Tra le principali notizie della scorsa settimana troviamo, senza dubbio, la conferma del cambio di piattaforma per le city car che FCA produce in Polonia. In futuro, lo stabilimento polacco, dove oggi vengono realizzate la Fiat 500 (anche in versione Abarth) e la Lancia Ypsilon, sarà utilizzato per produrre modelli derivati dalla piattaforma CMP del gruppo PSA.

FCA ha già informato i fornitori italiani, concentrati in particolare in Piemonte, di interrompere le attività di sviluppo futuro in quanto, nei prossimi anni, verranno interrotti i contratti di fornitura. Come facilmente prevedibile, l’annuncio di FCA ha originato un forte eco mediatico, in parte immotivato in quanto i piani futuri del gruppo Stellantis che nascerà dalla fusione tra FCA e PSA non sono ancora noti.

Nella giornata di oggi, contro la decisione di FCA, si registra la dura presa di posizione da parte del Presidente di Confartigianato Piemonte, Giorgio Felici, che ha commentato la notizia riportato in prima pagina la questione del prestito da 6 miliardi di Euro ottenuto da FCA con garanzie statali sul finire del mese di giugno scorso. Secondo Felici:

“Il Governo fatica o nicchia a prestare garanzie reali per l’accesso ai finanziamenti delle piccole imprese italiane ma non esita a farlo a favore di chi sposta la produzione all’estero a detrimento dell’indotto locale. Un Paese serio penserebbe ai suoi cittadini e al loro lavoro, non a poche decine di finanzieri apolidi o ai lavoratori di altri Paesi”

In merito al prestito ottenuto da FCA lo scorso mese di giugno, il Presidente di Confartigianato Piemonte si domanda: “la garanzia dello Stato per il prestito da 6 miliardi non era forse giustificata dal fatto che ne avrebbe beneficiato il sistema automotive piemontese nel suo complesso, a cominciare dai fornitori?”

A rischio il futuro di alcuni fornitori di FCA in Italia?

La situazione legata al futuro degli attuali fornitori italiani di FCA è tutt’altro che semplice. Come prima cosa, infatti, è opportuno ricordare che molte piccole e medie aziende che hanno stipulato contratti di fornitura con FCA devono oggi fare i conti con il crollo della produzione del gruppo e, quindi, con un calo delle commissioni. L’indotto di FCA in Italia è, da tempo, in forte crisi.

Un altro elemento da considerare è rappresentato dalle scelte future di Stellantis. Il nuovo gruppo che nascerà dalla fusione tra FCA e PSA non ha ancora una strategia futura ufficiale. L’azienda, di fatto, deve ancora nascere e il suo piano industriale non è ancora stato definito. Non è detto, quindi, che la produzione dei nuovi modelli su base CMP richiederà il ricorso agli stessi fornitori che vengono attualmente utilizzati da PSA.

Stellantis, una volta definiti i suoi piani produttivi, avrà tutto l’interesse a scegliere i fornitori migliori sul mercato. Sarà, quindi, compito delle aziende che attualmente fanno parte dell’indotto trovare la soluzione giusta per poter passare dalla realizzazioni di componenti per i “vecchi” modelli di FCA a nuove commissioni per i modelli di Stellantis.

Un terzo fattore da considerare è rappresentato dalla crescita futura della produzione in Italia. Attualmente, il “Piano Italia” di FCA dovrebbe avere tutte le carte in regola per garantire un sostanziale incremento dei livelli produttivi nel nostro Paese e, quindi, una richiesta maggiore per le forniture dei componenti.

Con la fusione tra FCA e PSA, inoltre, si potrebbe registrare un ulteriore incremento produttivo. Il nuovo gruppo, infatti, non prevede di chiudere stabilimenti in Italia  ma punterà al raggiungimento, quanto prima, della piena produzione. Per le tante aziende che oggi fanno parte dell’indotto di FCA ci saranno, quindi, nuove occasioni per poter tornare a crescere.

Per maggiori dettagli, in ogni caso, sarà necessario attendere il completamento della fusione tra FCA e PSA e la nascita di Stellantis. L’operazione dovrebbe concludersi soltanto nel corso del primo trimestre del prossimo anno. Continuate, quindi, a seguirci per tutti gli aggiornamenti sulla questione.

 

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