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Ecoincentivi auto esauriti: comunicazioni fuorvianti

Consumatori disorientati dai titoli di molti siti Internet

ecoincentivi

Ci sono molti siti Internet che titolano: ecoincentivi auto esauriti. È una comunicazione del tutto corretta e utile? No. È fuorviante. Infatti, sono esauriti i vecchi incentivi: 50 milioni di euro del decreto Rilancio (vedi foto). E la notizia neppure esiste: 50 milioni vengono bruciati in un attimo. Poi ci sono i 500 milioni di euro di incentivo che sono previsti nel decreto Agosto: questi non sono ancora partiti, per cui non sono esauriti. Arriveranno.

Ecoincentivi auto esauriti: arrivano i nuovi

Rammentiamo che 500 milioni inseriti nel decreto Agosto hanno una ripartizione articolata. Ossia, 410 milioni per l’acquisto di modelli a basse emissioni più 90 milioni a un fondo per favorire l’installazione di colonnine di ricarica elettrica.

Quanti soldi ai veicoli tradizionali? 250 milioni per ibride che non sono plug-in e medio-piccole Euro 6 specie diesel.

Altri 150 milioni sono riservati alla fascia più verde, delle elettriche e delle ibride plug-in.

Pertanto, i vecchi bonus sono morti e sepolti; mentre i nuovi bonus sono nascituri. La fame di incentivi è tanta e tale da far riflettere: l’italiano desidera fortemente l’auto, unico vero mezzo di trasporto sicuro. Anche in ottica anti-Covid: i mezzi pubblici possono essere infettivi, massima attenzione. Cautela anche con la coppia mezzi pubblici-monopattini elettrici da trasportare in metropolitana: si tenga conto dei rischi per la salute, perché il coronavirus non perdona.

Le due anime dei bonus

Da una parte, esponenti del Partito democratico spingono per incentivi senza pregiudizi: a tutte le Euro 6, anche a benzina e diesel. Dall’altra, i grillini spingono per incentivi a elettriche e ibride plug-in. Per questo, più gettoni sono stati riservati a  elettriche e ibride plug-in. Il M5S è più forte politicamente del Pd, ha più presenza in Parlamento. La via di mezzo è stata un’altra ondata di incentivi (500 milioni), ma più orientata verso le super verdi.

Adesso, si gioca la vera partita dell’auto. Per sollevare economia e Pil, e per proteggere i livelli occupazionali. Dopo i 500 milioni, serve come minimo un secondo plafond di 500 milioni, più una riforma del Fisco sull’auto. Che ci allinei all’Unione europea. Anche perché la Ue deve prestarci del denaro: lo fa se vede che ci modernizziamo, pure nel settore del Fisco auto.

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