La Ford Kuga, posizionata al decimo posto tra i C-SUV più venduti in Italia nel 2025, è indubbiamente un’auto spaziosa, elegante e capace di offrire buone performance su strada. Tuttavia, chi sta valutando l’acquisto, specie se parliamo del mercato dell’usato, farebbe bene a considerare anche alcuni punti deboli emersi nei severi test del TUV, l’ente tedesco che si occupa delle revisioni tecniche in Germania, noto per la sua rigidità e accuratezza.
Come riportato da Autobild, tutte e tre le generazioni della Kuga sono state sottoposte a esame, a partire dalla terza serie, introdotta nel 2020 e recentemente aggiornata nel gennaio 2024. Il giudizio è positivo per quanto riguarda l’abitabilità interna, la guida dinamica e il buon equilibrio tra comfort e sportività. Tuttavia, sono stati segnalati problemi alle batterie di avviamento e alcuni disturbi elettronici minori: nulla di grave, ma fastidioso per gli utenti più esigenti.

La seconda generazione della Kuga (2013-2019) viene elogiata per silenziosità di marcia, ampia scelta di motorizzazioni, incluse le versioni diesel, e una buona versatilità d’uso. Tuttavia, sempre secondo Autobild, la qualità dei materiali e dell’assemblaggio non brilla. Durante i test a lungo termine, si sono verificati cedimenti nei collegamenti a vite del ripartitore di coppia, compromettendo l’affidabilità percepita.

La prima generazione (2008-2013), invece, presenta una serie di difetti più gravi legati all’età. Tra i problemi più comuni figurano filtri antiparticolato ostruiti, sensori di massa d’aria difettosi nei diesel, oltre a cuscinetti delle ruote e alternatori poco affidabili nelle versioni a benzina.
Il verdetto finale del TUV è che sicuramente la Kuga mostra una percentuale di vetture prive di difetti inferiore alla media, mentre la quota di auto con problemi gravi risulta più alta del normale. In particolare, chi valuta una Kuga usata dovrebbe prestare attenzione a dischi freno e impianto di scarico di qualità discutibile, perdite d’olio e chilometraggi sopra la media. La buona notizia è che, nonostante tutto, l’efficacia dell’impianto frenante è generalmente soddisfacente.