Salone dell’auto di Pechino, i marchi che stanno cercando l’aiuto cinese

Ippolito V
A Pechino va in scena una grande vetrina e anche una grande dimostrazione di forza da parte della Cina. Chi sta cercando alleati al Salone?
Salone dell'auto di Pechino

Al Salone dell’Auto di Pechino le case automobilistiche straniere che stanno mettendo in mostra il proprio presente e il proprio potenziale si trovano ad affrontare una sfida importante. Tenere il passo dell’inarrestabile ascesa dei produttori cinesi di veicoli elettrici è l’imperativo da circa un anno a questa parte. Per farlo serve anche, paradossalmente, l’aiuto degli stessi colossi cinesi.

Salone dell'auto di Pechino

Rispetto allo scorso anno, in quest’edizione del salone di Pechino BYD mostra un netto cambio di atteggiamento tra i giganti stranieri del settore. Non è più quel “nuovo arrivato” che cerca una spalla su cui fare affidamento. Diverse case automobilistiche straniere (in Cina), invece, sono adesso alla disperata ricerca di partner cinesi e annunciano nuove collaborazioni. Europa e Giappone sarebbero in prima linea in questa corsa al partner.

Toyota ha annunciato una partnership con Tencent, colosso cinese dei giochi e dei social media, per sviluppare tecnologie basate su intelligenza artificiale e big data. Volkswagen ha ribadito il suo impegno nella collaborazione con la startup cinese di veicoli elettrici XPeng. A Pechino, quindi, va in scena una grande vetrina e anche una grande dimostrazione di forza da parte della Cina.

Salone dell'auto di Pechino

Un dirigente della Renault, inoltre, ha rivelato di aver avuto “colloqui decisivi” con Li Auto e Xiaomi, rispettivamente produttore cinese di veicoli elettrici e colosso degli smartphone. Nissan, dal canto suo, ha siglato un accordo con Baidu, azienda tecnologica cinese, per condurre ricerche su intelligenza artificiale e “auto intelligenti”.

Salone dell'auto di Pechino

Il CEO di Nissan, Makoto Uchida, ha visitato diversi stand, tra cui quello di Huawei, gigante tecnologico cinese che si sta affermando come importante fornitore. E sono, come sempre, i dati a parlare chiaro: la quota di mercato dei marchi stranieri nel mercato cinese delle autovetture è scesa al 48% lo scorso anno, rispetto al 57% di soli due anni fa. Persino grandi nomi come Volkswagen e Mercedes stanno correndo ai ripari, intensificando gli sforzi per localizzare la produzione e rafforzare le partnership locali. Persino Toyota (marchio più venduto al mondo) ha visto la sua quota di mercato in Cina diminuire l’anno scorso.

Alcuni dirigenti, come Katsuhide Moriyama, presidente di GAC Honda Automobile (joint venture tra Honda e Guangzhou Automobile Group), si mostrano più pessimisti riguardo alla possibilità di competere con i colossi cinesi. I principali produttori cinesi di veicoli elettrici riescono a ridurre i tempi di sviluppo dei veicoli rimanendo molto competitivi, e questo è uno dei nodi fondamentali del gap con l’Oriente.

Piccola curiosità: il numero di dirigenti automobilistici americani al salone è nettamente inferiore rispetto ai quelli di altri mercati esteri. Ford e General Motors, che hanno visto crollare la loro quota di mercato in Cina, stanno perdendo la lotta contro i marchi cinesi. Non a caso, proprio gli americani si sono mostrati riluttanti alla ricerca di aiuti a Pechino.

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