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Safety Car insicura o piloti poco reattivi?

Dopo il tremendo incidente al Mugello, si riflette sull’accaduto

mugello

Safety Car insicura o piloti poco reattivi? Al settimo giro del Gran Premio di Toscana, al Mugello, incidente tremendo nel rettilineo di partenza. Appena rientrata ai box la Safery Car, alcune monoposto hanno iniziato ad accelerare. Ovvio: per restare nella medesima posizione. Risultato: una carambola.

Safety Car insicura o piloti poco reattivi?

A 261 km/h, Giovinazzi ha tamponato la monoposto di Magnussen. Coinvolti Sainz e Latifi. Tutti illesi. Ma uno spavento notevole. Sentiamo Giovinazzi a Sky: c’è da rivedere questa ripartenza con la Safety Car perché è troppo pericoloso.

E Sainz, ai microfoni di Sky: si deve imparare qualcosa da questa situazione, a circa 290 km/h in rettilineo trovarsi coinvolto in un incidente così ha ricordato immagini del passato molto tristi. Dice che hanno avuto un po’ di sfortuna con la Safety Car. Poi è stato fatto un buon lavoro per recuperare dopo la bandiera rossa.

Sentiamo Toto Wolff nell’intervista ad Autosport: vi è stata una strana sequenza di eventi che forse si potevano prevedere. Le decisioni prese erano molto insolite, ma erano assolutamente nel rispetto delle regole. Si è creata un po’ di confusione nell’esposizione dei segnali di chiusura della pit-lane, che di fatto hanno rovinato la gara di Lewis.

Il bivio della safety car

A questo punto, si è davanti a un bivio. O la Safety Car è insicura, quindi da rivedere. Oppure i piloti sono inadeguati, non sanno come gestire bene quella determinata situazione in F1.

La Safety Car può cambiare così le sorti di una gara? Con la Haas di Magnussen ferma appena prima dell’ingresso ai box, l’accesso viene proibito con semaforo rosso prima che Hamilton rientri ai box (era primo). Safety car in pista, investigazione a carico del fuoriclasse, pit-lane riaperta e rientro collettivo per il cambio gomme. Da lì, tutta un’altra gara.

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