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Patente di guida: come farla e quanto costa

A settembre 2019, aumenti del 22% per chi vuole conseguire la patente

Esame della patente Auto

Pessime notizie per chi vuole conseguire la patente, specie per i 18enni che inseguono il sogno di guidare l’auto. Parliamo qui di patente B per le vetture: da settembre 2019, ci sono aumenti del 22%. Ma ci arriviamo per gradi in questa guida sulla patente: come farla e quando costa.

Patente: come farla

Nel 95% dei casi ci si rivolge a un’autoscuola. La scelta è corretta per svariati motivi. Anzitutto, chi fa da privatista non riceve le preziose lezioni delle scuole guida; e poi il risparmio è irrisorio, col rischio di arrivare impreparati ed essere bocciati.

Patente: quanto costa

I prezzi delle autoscuole non sono fissati da tariffe di legge: ogni scuola guida fissa il listino che vuole, in regime di massima e totale libertà. Sino ad agosto 2019, il prezzo minimo era sui 500 euro per la patente B delle auto, con un massimo sui 1.100 euro.

Da settembre 2019, il prezzo è minimo è attorno ai 600 euro; la spesa massima sui 1.200 euro. L’aumento del 22% è dovuto all’applicazione dell’Iva: le autoscuole si sono adeguate a quanto fissato dall’Agenzia delle entrate. Che a sua volta ha dovuto applicare le normative europee, seguite a una decisione dei giudici a livello continentale.

Quali fattori incidono sul costo della patente

I prezzi in autoscuola dipendono dalla posizione della scuola guida: più è centrale in città, più possono essere cari i listini. Incide il numero di insegnanti, il ventaglio di lezioni e di ore diurne e serali per le lezioni stesse, il numero di auto e la qualità dei veicoli. È importante sapere tutto sulla patente: come farla. Ma è importante anche informarsi tramite amici sull’autoscuola giusta.

esame della patente di guida auto

 

Serve il sì dei medici per la patente

Patente: come farla. Per sostenere gli esami di idoneità per la patente di guida occorre presentare apposita domanda al competente ufficio del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici. Lo dice l’articolo 116 del Codice della strada. Ed essere in possesso dei requisiti fisici e psichici prescritti. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con decreti dirigenziali, stabilisce il procedimento per il rilascio, l’aggiornamento e il duplicato. Lo fa attraverso il proprio sistema informatico. Con l’obiettivo della massima semplificazione amministrativa, c’è il coinvolgimento dei medici, dei Comuni, delle autoscuole.

Certificato anamnestico e patente

Patente: come farla? La legge 210 del 2010 stabilisce che, per prendere la patente B delle auto, serva il certificato anamnestico. Serve il rilascio del certificato medico di idoneità psicofisica per il rilascio della patente automobilistica, come spiega il ministero della Salute. Si va dal medico di famiglia e si spendono cifre attorno ai 60 euro: non c’è una tariffa unica per legge. Ai fini dell’accertamento dei requisiti psichici e fisici per il primo rilascio della patente di guida di qualunque categoria, l’interessato deve esibire apposita certificazione da cui risulti il non abuso di sostanze alcoliche. E il non uso di sostanze stupefacenti o psicotrope. La certificazione deve tenere conto dei precedenti morbosi del richiedente dichiarati da un certificato medico rilasciato dal medico di fiducia.

Patente col questionario

Il medico fa delle domande al paziente. Che risponde a voce al questionario. Dopodiché, il medico decide se il paziente sia idoneo o no alla patente B delle auto. Il certificato anamnestico per il conseguimento della patente di guida deve essere redatto in data non antecedente a tre mesi rispetto alla presentazione della domanda di esame. Il rilascio della eventuale certificazione utile a riscontrare il non abuso di sostanze alcoliche e il non uso di sostanze stupefacenti deve avvenire sulla base di specifici accertamenti clinico-tossicologici con modalità che saranno puntualmente individuate con la pubblicazione del previsto decreto ministeriale.

Patente: il medico sa tutto

Si è voluto perseguire una migliore e più certa conoscenza sull’esistenza di precedenti morbosi in grado di interferire con la sicurezza alla guida. Il medico ha le conoscenze per farlo. Appare utile chiarire che al medico di fiducia non viene richiesta una attestazione riguardante tutti i pregressi precedenti morbosi del candidato all’esame di guida. Serve la sola attestazione riguardante quei precedenti morbosi. Che possono rappresentare un concreto rischio per la guida. E pertanto costituire una necessaria informazione per una migliore e più completa valutazione del possesso dei requisiti di idoneità alla guida.

I precedenti morbosi e la patente

I precedenti morbosi, oggetto di certificazione, devono essere stati accertati dal medico di fiducia sulla base di conoscenze clinico-anamnestiche direttamente acquisite. Lo ha fatto a seguito dello svolgimento di attività di medico curante. In continuità di un rapporto di assistenza per un arco temporale non inferiore all’anno. Obiettivo: conoscere i precedenti morbosi dell’interessato. O, in assenza di elementi clinico-anamnestici di diretto riscontro, poterne attestare la negatività nell’arco temporale di assistenza prestata in qualità di curante.

L’importanza del medico per la patente

Il certificato anamnestico della patente è un’attestazione dell’esistenza di precedenti morbosi pericolosi per la guida, o di esclusione degli stessi. Sulla base di una negatività clinico-anamnestica direttamente conosciuta. È chiaro: non possono essere certificate circostanze che potrebbero essere state negate o taciute dal proprio paziente. Sempre meglio di quanto avveniva sino al 2009: autocertificazione, con cui il candidato diceva di stare bene.

Patente: la pena per chi guida senza

Chiunque conduce veicoli senza aver conseguito la corrispondente patente di guida è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria di 5.110 euro. La stessa sanzione si applica ai conducenti che guidano senza patente perché revocata o non rinnovata per mancanza dei requisiti fisici e psichici. Nell’ipotesi di recidiva nel biennio si applica altresì la pena dell’arresto fino a un anno. Per le violazioni è competente il tribunale in composizione monocratica.

Test Cartelli Stradali Esame Patente di Guida
Test Cartelli Stradali Esame Patente di Guida

Esame teorico della patente B delle auto

Patente: come farla. Presentata l’istanza a un Ufficio Motorizzazione civile tramite autoscuola, il candidato può chiedere, acquisita la marca operativa dell’Ufficio stesso, di prenotare la data per sostenere l’esame di teoria. La prova di controllo delle cognizioni deve avvenire entro sei mesi dalla data di presentazione della domanda per il conseguimento della patente.

Test patente: vero o falso

L’esame di teoria si svolge presso la sede dell’Ufficio Motorizzazione civile presso il quale è stata presentata l’istanza di conseguimento della patente e si sostiene con sistema informatizzato. Il candidato deve rispondere a quaranta quesiti. Indica “V” se ritiene un singolo quesito vero. Indica “F” se lo ritiene invece falso. La prova ha durata di trenta minuti e il numero massimo delle risposte errate consentite è pari a quattro.

Codice della strada: cosa studiare per la patente

Vediamo cosa studiare per fare la patente. Ossia i test su quali temi vertono. Prendiamo solo i principali.

  1. Segnaletica stradale verticale ed orizzontale, segnalazioni, precedenze e limiti di velocità
  2. Importanza di un atteggiamento vigile e di un corretto comportamento nei confronti degli altri utenti della strada. A tal fine, rammentiamo il divieto di guida con smartphone in mano.
  3. Osservazione, valutazione e decisione, in particolare tempi di reazione. Conoscere i cambiamenti nel comportamento al volante indotti da alcool, droghe, medicinali, stati d’animo e affaticamento.
  4. Conoscere la distanza di sicurezza fra i veicoli, lo spazio di frenata e la tenuta di strada nelle diverse condizioni sia atmosferiche sia della strada.
  5. Fattori di rischio legati alle diverse condizioni della strada: asfalto rovinato, pioggia, neve.
  6. Guida sicura nelle gallerie stradali.
  7. Fattori di rischio specificamente legati all’inesperienza degli altri utenti della strada. Sapere che ci sono categorie di utenti particolarmente esposte quali bambini, pedoni, ciclisti e persone con mobilità ridotta.
  8. Rischi legati alla manovra e alla guida di diversi tipi di veicolo e relativo campo visivo del conducente;
  9. Documenti necessari per la circolazione dei veicoli: patente, libretto, Rc auto.
  10. Regole generali di comportamento in caso di incidente (collocazione dei segnali di pericolo e segnalazione dell’incidente). Ci sono infortunati? Subito chiamare i soccorsi.
  11. precauzioni da adottare nello scendere dal veicolo;
  12. Elementi di meccanica legati alla sicurezza stradale: sterzo, sospensioni, freni, pneumatici, luci e indicatori di direzione, catadiottri, specchietti retrovisori, parabrezza e tergicristalli, sistema di scarico, cinture di sicurezza e dispositivi di segnalazione acustica.
  13. Regole di utilizzo dei veicoli legate all’ambiente: corretto impiego dei dispositivi di segnalazione acustica, consumo ridotto di carburante, limitazione delle emissioni inquinanti.
  14. Fattori di rischio legati ai vari tipi di strada precedentemente indicati, con particolare attenzione agli elementi potenzialmente scivolosi: tombini, segnaletica orizzontale (strisce e frecce) e binari.

Esame di teoria patente: come si svolge

Il candidato siede davanti a una postazione e dotata di un computer con schermo touch screen. Qui sono visualizzati dei tasti definiti da aree quadrate o circolari. Toccando direttamente lo schermo in queste apposite aree, si attiverà il comando indicato sull’area stessa. Al candidato viene consegnata una smartcard. Prima di iniziare la prova il candidato deve inserire la smartcard nell’apposito spazio previsto nel personal computer della sua postazione. Compare il mini-corso di autoistruzione che illustra le procedure per compilare correttamente la scheda d’esame. Per muoversi all’interno del corso di autoistruzione, il candidato tocca lo schermo selezionando di volta in volta i diversi comandi.

Software della patente

Patente: quiz con la mano

La compilazione dei questionari deve essere effettuata toccando lo schermo esclusivamente con le dita della propria mano. Il tempo concesso per la compilazione del questionario, composto da quaranta quiz, è di trenta minuti. Il tempo residuo per lo svolgimento della prova viene visualizzato sullo schermo in modalità conto alla rovescia. Il candidato dovrà toccare, per ciascuna risposta, il tasto sullo schermo con all’interno la lettera “V” o “F” a seconda che consideri quella proposizione vera o falsa. Prima di iniziare la prova il candidato può accedere al corso di autoistruzione che illustra le procedure per compilare correttamente la scheda d’esame. Per “muoversi” all’interno del corso di autoistruzione il candidato dovrà toccare lo schermo selezionando di volta in volta i diversi comandi.

Alla fine del test

Il candidato, terminata la compilazione del questionario, dovrà confermare le risposte date nella schermata di riepilogo. Premuto il tasto di conferma, la prova viene considerata definitivamente terminata. Da qui, indietro non si torna: non potranno essere apportate ulteriori modifiche alla scheda. Allo scadere del tempo di trenta minuti non sarà quindi più possibile dare risposte e il questionario verrà automaticamente terminato. Le risposte non date verranno considerate errate. La prova si intende superata se il numero delle risposte errate è al massimo pari a quattro; il quinto errore determina l’esito negativo dell’esame.

Come finisce il test di teoria della patente

Una volta che l’ultimo candidato ha completato la prova o quando è trascorso il tempo ultimo utile per la compilazione del quiz, l’esaminatore dichiara conclusa la prova d’esame. Poi convalida il verbale della sessione. E apponendo la propria firma digitale. L’esito della sessione per tutti i candidati viene quindi stampato ed affisso all’esterno dell’aula d’esame.

Patente: computer in tilt

E se, durante lo svolgimento degli esami, dovessero verificarsi anomalie del sistema informatico? I candidati dovranno essere riprenotati in una delle prime sedute d’esame libere che l’Ufficio potrà organizzare.

Test patente: chi bara è bocciato

Durante lo svolgimento della prova non è consentito consultare testi, fogli o manoscritti. A scuola magari c’era la nota. Qui la bocciatura. Vietato comunicare con gli altri candidati o allontanarsi dalla propria postazione se non autorizzati dall’esaminatore. La smartcard deve sempre restare dentro. Mai attivare smartphone, radio ricetrasmittenti e apparecchiature di comunicazione: occhio, i cellulari devono essere posti dal candidato, spenti, sul banco assegnatogli per la prova. Esiste solo il computer che viene assegnato: nessun altro. Niente videocamere o altri apparecchi di acquisizione di immagini. I candidati colti in flagrante violazione di tali disposizioni saranno allontanati dall’aula: vengono considerati bocciati alla prova d’esame. Superfluo discutere: così è la legge, ossia il Codice della strada, con la circolare 28819 del 19 settembre 2019 del ministero dei Trasporti.

Patente col codice fiscale

La nuova procedura prevede che i candidati debbano digitare, per attivare la loro postazione d’esame, il proprio codice fiscale. Il candidato che abbia dimenticato il proprio codice fiscale può, in ogni caso, essere ammesso all’esame: l’esaminatore, dalla propria postazione, può controllare il codice di ogni candidato registrato nel sistema informatico.

Foglio rosa per la patente

Superato l’esame di teoria, il candidato può richiedere l’autorizzazione a esercitarsi alla guida (foglio rosa). Gli consente di esercitarsi alla guida sui veicoli delle categorie per le quali è stata richiesta la patente. L’autorizzazione è valida per sei mesi. La prova pratica di guida non può essere sostenuta prima che sia trascorso un mese dalla data del rilascio dell’autorizzazione per esercitarsi alla guida.

Esame di pratica: quando

Patente: come farla dopo l’ok del test teorico? Gli esami possono essere sostenuti previa prenotazione da inoltrarsi non oltre il decimo giorno precedente la data della prova. Ma entro il termine di validità dell’autorizzazione per l’esercitazione di guida. È consentito ripetere, per una volta soltanto, la prova pratica di guida. Le sedute di esame pratico per il conseguimento della categoria B devono essere organizzate in modo di assicurare quaranta minuti per ogni candidato.

Test pratico: come si fa

L’auto per l’esame dev’essere dotata di doppi comandi almeno per la frizione e il freno. Al fianco del candidato, dev’essere presente una persona munita di abilitazione di istruttore di guida in corso di validità. Sentite le nuove regole su “patente: come farla”. Non occorre effettuare l’appello dei candidati prima dell’inizio della seduta d’esame. L’esaminatore chiamerà a sostenere l’esame un candidato alla volta. Nel caso uno dei candidati non dovesse rispondere alla chiamata, l’esaminatore procederà ad esaminare un altro dei candidati presenti. L’assenza di un candidato dovrà essere annotata nel verbale solo al termine dalla seduta d’esame. La prova pratica di guida si svolge presso le sedi degli Uffici Motorizzazione civile ovvero, nel caso di candidati di autoscuole, presso sedi designate dalle autoscuole o dai gruppi di autoscuole organizzate, previamente ritenute idonee.

Prova pratica patente: i trucchi per superarla

Ci siamo. Patente: come farla passando per la prova pratica. L’esaminatore verifica se il candidato sia essere in grado di prepararsi a una guida sicura. In particolare, l’esaminatore dovrà verificare che il candidato regoli il sedile nella corretta posizione di guida, regoli specchietti retrovisori, cinture di sicurezza, poggiatesta. E che il potenziale futuro automobilista controlli la chiusura delle porte, sappia controllare o correttamente utilizzare almeno due dispositivi, scelti a caso tra pneumatici, sterzo, freni, dispositivi di segnalazione acustica e luminosa. E sappia controllare i livelli dell’olio.

Le manovre nella prova pratica della patente

Patente: come farla imparando le manovre giuste? Il candidato deve effettuare almeno due manovre tra quelle indicate di seguito, di cui almeno una a marcia indietro. Quindi, c’è la marcia indietro in linea retta o con svolta a destra o a sinistra, mantenendosi nella corretta corsia. Più l’inversione del veicolo, ricorrendo sia alla marcia avanti che alla marcia indietro. E poi il parcheggio del veicolo ed uscita dallo spazio di parcheggio (allineato, a pettine dritto o obliquo; marcia avanti o indietro; in piano o in pendenza). Quindi, la frenata di precisione rispetto a un punto di arresto predeterminato. Nonché l’esecuzione di una frenata di emergenza è facoltativa.

Patente: prova pratica in marcia

In viaggio, il candidato deve dimostrare di essere bravo nella partenza da fermo: da un parcheggio, dopo un arresto nel traffico, uscendo da una strada secondaria. C’è il “test” di guida su strada rettilinea: comportamento nei confronti dei veicoli che provengono dalla direzione opposta, anche in caso di spazio limitato. SI verifica la guida in curva, agli incroci. Si controlla il cambiamento di direzione: svolta a destra ed a sinistra; cambiamento di corsia. Nonché il sorpasso di altri veicoli (se possibile) e superamento di ostacoli (di vetture posteggiate). Immancabile il rispetto delle necessarie precauzioni nello scendere dal veicolo.

Parcheggio e patente: le nuove regole

Patente: come farla se non si sa parcheggiare? Impossibile. A seconda del tipo di parcheggio effettuato, la parte del veicolo più vicina al marciapiede deve essere a questo il più possibile parallelo. Ovvero il veicolo deve insistere sull’area dello stallo di sosta, entro i margini dello stallo stesso. E, in ogni caso, non deve creare intralcio per la circolazione e deve essere correttamente posizionato negli stalli di sosta, se presenti. Nel caso di rotatoria a due o più corsie e strada d’accesso con due o più corsie per senso di marcia e il candidato che deve uscire sul lato destro dell’anello.

Come va a finire l’esame patente

Nel caso di esito positivo, l’esaminatore consegna la patente al candidato immediatamente al termine della sua prova di valutazione delle capacità e dei comportamenti. Nel caso di esito negativo, l’esaminatore ritira il foglio rosa se si tratti della seconda prova pratica di guida. O se la scadenza di quest’ultimo non consente di sostenere una seconda prova.

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