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Mercato auto Italia a febbraio 2020: crollo

Un tremendo -8,8% nelle vendite di macchine durante il secondo mese dell’anno

mercato auto italia

Un 2020 pessimo per il mercato auto Italia. Con il tracollo della domanda da parte sia dei privati sia delle società. Secondo i dati diffusi dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a febbraio diminuiscono dell’8,8% le immatricolazioni di auto, con 162.793 unità rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando il mercato si contrasse di oltre il 2%. Siamo al peggio: un mese nerissimo nel 2020 che si paragona a un mese nero nel 2019. Sicché non v’è neppure la scusa di un febbraio 2020 confrontato con un ottimo mese analogo dell’anno prima.

Mercato auto Italia a febbraio 2020: quali motivi

Sentiamo Michele Crisci, presidente Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere: i dati dei primi due mesi dell’anno mostrano già il rischio di mettere in ginocchio un settore fondamentale per il PIL italiano, viste le potenziali gravi ripercussioni sulla filiera della distribuzione e dell’assistenza, che conta oltre 160.000 occupati nel nostro Paese. Le ragioni del tracollo sono più d’una.

  • Siamo un contesto di grande incertezza, con un mercato delle vetture già di per sé depresso.
  • Qui si inserisce la crisi da coronavirus, la cui durata e impatto sono al momento ancora tutti da vedere.

Mercato auto Italia: da marzo 2020 c’è da avere paura

L’assenza di traffico nelle concessionarie lascia presagire un crollo delle immatricolazioni nei prossimi mesi, dice Crisci. Il guaio è che le aree interessate dal blocco delle attività nell’ultima settimana di febbraio sono ubicate nelle tre regioni che rappresentano oltre un terzo del mercato auto. Grave segnale si riscontra dal canale dei privati: le vendite scendono addirittura del 19%, arrivando a pesare solo il 51% del mercato, un dato vicino al minimo storico. Segno, aggiungiamo noi, che le famiglie sono spaventate: un po’ per la crisi, un po’ per lo psicodramma della disoccupazione crescente, un po’ per il coronavirus gestito non si sa esattamente come dalla classe politica. Così, ne risentirà il mercato auto Italia.

Previsioni per il 2020: andiamo malissimo

C’è il rischio di chiudere l’anno con un volume totale di mercato più vicino ad un milione e mezzo di immatricolazioni, dice Crisci. Altro che milione e novecentomila stimato fino a poche settimane fa. Numeri che richiamano alla memoria il punto più basso del mercato, nel 2013. Con l’ecobonus, c’è un minimo raggio di Sole. C’è l’aumento a tripla cifra della domanda di veicoli a ridotte emissioni, che beneficiano del contributo ecobonus, misura promossa dal ministero dello Sviluppo economico per migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente. E che per Crisci andrebbe assolutamente rafforzata. Dall’analisi delle immatricolazioni per fascia di CO2 elaborata dal Centro Studi e Statistiche Unare, nel primo bimestre del 2020 gli acquisti di auto nelle fasce che godono dell’ecobonus registrano tassi di crescita a tripla cifra, rappresentando complessivamente il 2,1% delle vendite:

  • del 685% (oltre l’800% i privati) nella fascia sino a 20 g/km di CO2;
  • del 391% nella fascia 21-70 g/km.

Tra i veicoli penalizzati dal malus, crollano gli acquisti in tutte le fasce, con cali dell’80% per le auto che emettono tra i 161 e 175 g/km e del 46% per le auto con emissioni di CO2 tra i 176 e 200 g/km.

Mercato auto, serve un intervento del Governo

Secondo Federauto, nelle Regioni del Nord Italia, quelle più colpite dall’emergenza epidemiologica, assistiamo al sostanziale fermo dell’attività nelle zone rosse. E, nelle zone gialle, al forte rallentamento delle visite in salone, della raccolta ordini e delle operazioni di assistenza. Le disdette in officina raggiungono anche punte del 40%. Le misure appena varate dal Governo non sono sufficienti a sostenere le imprese e i lavoratori che si trovano al di fuori delle zone rosse. In mancanza di interventi di politica economica efficaci, mercato auto giù del 10% nel 2020 sul 2019. Dall’inchiesta congiunturale condotta dal Centro Studi Promotor a livello nazionale a fine febbraio, emerge infatti che ben il 79% dei concessionari dichiara un basso livello di affluenza nei saloni di vendita e una percentuale soltanto lievemente inferiore (75%) dichiara anche un basso livello di acquisizione di ordini.

Noleggio auto boom

Per fortuna c’è il noleggio. Aumento del 19% a 54.000 unità e una quota del 32,8%, 7,6 punti in più di febbraio 2019.  Con tassi di crescita a doppia cifra, salgono sia il breve termine (+29%) sia il lungo termine (+18%). Stessi trend e tassi simili si osservano nel cumulato del primo bimestre. Stando a Dataforce, il comparto del noleggio a lungo termine continua a crescere, dopo l’eccezionale ripresa di fine 2019 (+48,84% di novembre e l’ancor migliore +50,26% di dicembre) e il brillante dato di gennaio (+18,19%).  Con le 27.437 nuove targhe di febbraio, è il canale di vendita più importante dopo i privati. Ma la crescita non ha riguardato entrambe le principali tipologie di operatore: i “captive” (cioè quelli controllati dai Costruttori) continuano a volare, addirittura a +58,82%. Mentre i generalisti perdono un discreto numero di targhe rispetto al febbraio precedente (-8,2%, pari a 1.097 vetture in meno).

Il funerale del diesel in Italia

Sul fronte delle alimentazioni, si registra un nuovo calo a doppia cifra (-29%) delle immatricolazioni di vetture diesel con 57.000 unità. E una quota del 34,8% (-10 punti percentuali). È la cronaca di un funerale. In calo anche il benzina (-3,2%) a 74.000 unità. Crescita del 91% nel mese per le ibride, con 18.000 unità immatricolate in rappresentanza dell’11% del mercato. Ottimo il risultato delle vendite di auto elettriche che archiviano un incremento del 900% con 2.500 unità e una quota dell’1,5%.

Ricaricabili in Italia

Elettriche e ibride plug-in a gonfie vele, dice l’Anfia (Associazione filiera auto): sono le ricaricabili. A febbraio 2020, queste vetture con la spina sono oltre 7 volte quelle vendute a febbraio 2019 e rappresentano il 2,3% dell’immatricolato. Se consideriamo le ibride di tutti i tipi insieme alle auto elettriche, che complessivamente sono più che raddoppiate rispetto a febbraio dello scorso anno, la quota di penetrazione arriva al 12,6% del mercato, la più alta di sempre.

Marche nazionali a febbraio

Come riporta l’Anfia, le marche nazionali, nel complesso, totalizzano nel mese 41.746 immatricolazioni (-7%). Con una quota di mercato del 25,6%. Nel cumulato da inizio 2020, le immatricolazioni complessive ammontano a 82.201 unità (-3,5%), con una quota di mercato del 25,8%. I marchi di FCA (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano nel complesso 41.300 immatricolazioni nel mese (-6,7%), con una quota di mercato del 25,4%.

Auto in Italia: età media altissima

In fatto di auto, siamo un Paese vecchio. Nel 2018 l’anzianità media delle auto circolanti in Italia era di 11 anni e 6 mesi, contro gli 8 anni del Regno Unito, i 9 anni della Francia e i 9 anni e 7 mesi della Germania. Non sono ancora disponibili i dati sul 2019, ma certamente l’anzianità media del nostro parco è ulteriormente aumentata, dice il Centro Studi Promotor. E, sulla base di questo inizio del 2020, è facile prevedere che aumenterà ancora. Le conseguenze saranno negative sia in termini di inquinamento che, e soprattutto, in termini di sicurezza della circolazione.

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