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Alfa Romeo GTA: 3 auto che portano questa sigla magica

Il marchio del “biscione” le auto sportive le sa fare, anche molto bene: è la storia a parlare.

Alfa Romeo Giulia GTA GTAm Goodwood Festival of Speed 2021
Alfa Romeo Giulia GTA GTAm Goodwood Festival of Speed 2021

Nella storia Alfa Romeo ci sono delle sigle che hanno lasciato il segno. GTA è una di queste. I modelli che portano tale suffisso sono delle armi molto pungenti, che spesso si sono fatte valere anche in pista. GTA sta per Gran Turismo Alleggerita: è quindi un acronimo molto esplicativo sulla fisionomia concettuale degli esemplari della specie.

Le attenzioni, però, non sono focalizzate sulla sola riduzione del peso. In queste creature del “biscione” aumenta il vigore energetico e migliora la precisione di guida, per un profilo prestazionale a volte devastante e comunque da best in class.

La più recente vettura del marchio a fare uso della sigla GTA è la Giulia, ma sono diversi i modelli Alfa Romeo che si sono giovati di queste importanti lettere nella loro denominazione. Scopriamo nel post odierno 3 esaltanti interpretazioni del concetto di Gran Turismo Alleggerita, per tuffarci in un mondo davvero bello, fatto di emozioni e di carattere sportivo. Siete pronti? Allacciate le cinture, per iniziare il viaggio alla loro scoperta.

Alfa Romeo Giulia GTA e GTA 1300 Junior

Questa coupé, ricca di carattere, è stata presente nel listino della casa milanese a partire dal 1965. Nacque dalle cure riversate da Carlo Chiti e dall’Autodelta sulla Giulia Sprint GT. Collaborarono al progetto gli ingegneri Orazio Satta Puliga e Giuseppe Busso. Fra le tre declinazioni della Gran Turismo Alleggerita, qui ho scelto le prime due della serie, partendo da quella iniziale, presentata al Salone dell’Auto di Amsterdam. In tale veste, l’Alfa Romeo Giulia GTA registrava un peso inferiore di oltre 200 chilogrammi rispetto alla versione standard. Così l’indicatore della bilancia si fermava a quota 745 chilogrammi. Un modo per onorare al meglio la sigla del modello.

Per raggiungere lo straordinario risultato, si fece ampio ricorso a una lega di alluminio, battezzata Peraluman 25, scelta per i pannelli della carrozzeria. Questi furono ancorati alla struttura portante, anche attraverso dei rivetti. Altri interventi riguardarono la finestratura, con riscorso al plexiglas per i cristalli laterali e il lunotto posteriore, ma l’opera di snellimento fu a più vasto raggio. Nella tela grafica, sportiva e muscolare del modello, si inserivano perfettamente i cerchi Campagnolo in magnesio. Ovviamente, anche all’interno emergeva il carattere più grintoso di questa declinazione.

Cuore pulsante del modello era un motore a 4 cilindri in linea, con basamento in lega leggera e canne dei cilindri separate smontabili in ghisa. Questo bialbero, da 1.6 litri di cilindrata, era alimentato da due carburatori doppio corpo Weber. Sviluppava una potenza massima di 115 cavalli a 6000 giri al minuto, con un picco di coppia di 14.5 kgm a 3000 giri al minuto. L’energia veniva scaricata a terra con l’ausilio di un cambio manuale a 5 marce, che assecondava bene le esigenze del pilota.

Ottime capacità dinamiche

Notevole la verve dinamica, solo in parte testimoniata dalla velocità massima di oltre 185 km/h. I dati energetici crescevano in modo significativo sulle versioni da gara, capaci di esprimere una potenza massima nell’ordine dei 170 cavalli a 6500 giri al minuto, con 16.5 kgm di coppia a 5500 giri al minuto. Il tutto su un peso ulteriormente ridotto, fino a raggiungere i 700 chilogrammi alla bilancia.

Facile intuire la tempra prestazionale del “biscione” racing, che si mise in luce sui campi da gara. Ricco e brillante il suo palmares. Merita di essere evidenziata una singolarità dinamica del modello, che emerge in molti video e in tanti scatti di cui è protagonista: la tendenza in curva a perdere il contatto col suolo della ruota anteriore interna.

Erede della Sprint GTA fu l’Alfa Romeo GTA 1300 Junior del 1968, con un motore da 1.3 litri, capace di sviluppare 96 cavalli nell’allestimento di serie, ma la sorella destinata ai confronti agonistici, disponibile anche in versione stradale, erogava fino a 160 cavalli, con una potenza specifica ben superiore a quella espressa dalla sorella da 1.6 litri. Alcuni esemplari, dotati di testata a quattro valvole per cilindro, si spinsero oltre, fino a quota 180 cavalli. Ricchissimo e prestigioso il palmares sportivo della GTA 1300 Junior.

Alfa Romeo 156 GTA

Altra esponente della specie in esame è questa berlina sportiva a tre volumi, il cui debutto sul mercato avvenne nel 2002. Nonostante i venti anni di vita sulle spalle, ancora oggi l’Alfa Romeo 156 GTA riesce ad impressionare favorevolmente sul piano dinamico, perché l’eccellenza emotiva non passa mai di moda. Si tratta di un’auto sanguigna dell’era analogica, che regala felici stimoli sensoriali. Ad animarne le danze provvede un motore V6 aspirato da 3.2 litri di cilindrata, di origine Busso, che eroga una potenza massima di 250 cavalli e una coppia massima di 300 Nm. Questo cuore, con alesaggio da 93 mm e corsa da 78 mm, esprime la sua energia con un tono di voce degno delle aspettative.

Notevole il quadro prestazionale, ben testimoniato da un paio di cifre: accelerazione da 0 a 100 km/h in 6.3 secondi, velocità massima di 250 km/h. Niente male, vero? Come abbiamo riferito in un’altra circostanza, anche se costretta al compromesso della trazione anteriore, l’Alfa Romeo Giulia GTA sapeva farsi perdonare con il suono del suo motore e il vigore delle performance.

Rimaneva però l’handicap del sottosterzo, non troppo marcato, ma fastidioso per gli amanti della guida chirurgica. Molti gli elementi specifici realizzati per questa vettura dal Centro Ricerche Fiat e dal Centro Ricerche Maserati. A rallentarne le danze dell’auto del “biscione” provvedevano dei freni a disco di derivazione Brembo, con diametro da 305 millimetri per quelli anteriori e da 276 millimetri per quelli posteriori. Poi i dischi anteriori furono aggiornati a 330 millimetri di diametro.

Emozioni vecchio stampo

Fra gli aspetti più coinvolgenti del modello, spicca l’erogazione sportiva dell’energia propulsiva, che alcune auto più potenti dell’era contemporanea possono soltanto sognare. Per le sospensioni, si puntò sul quadrilatero alto davanti e su un evoluto MacPherson dietro. Buone le doti del telaio, che concorreva al sano comportamento dinamico dell’auto: se fosse stato abbinato alla trazione posteriore, avrebbe dato vita a un gioiello di straordinaria piacevolezza, anche per chi sa spingersi al vertice prestazionale.

Il debutto ufficiale di questa vettura del “biscione”, poi declinata anche in versione Sportwagon, avvenne nel mese di settembre del 2001, quando si offrì alla curiosità dei presenti nello stand del marchio al Salone dell’Auto di Francoforte. Alcuni esemplari di questa famiglia di Gran Turismo Alleggerita furono trattati da Autodelta. Si spingevano verso un livello di performance ancora più alto, grazie alla potenza accresciuta fino a 400 cavalli, grazie a una cilindrata portata a 3.7 litri.

Tanti i successi in gara nel Campionato Europeo Turismo (ETCC), ottenuti però con un cuore ridimensionato nella cubatura, scesa a 2.0 litri, in ossequio alle norme di classe. In questa veste il 4 cilindri della casa milanese metteva sul piatto circa 300 cavalli. Diversi titoli europei della specialità arricchirono il suo palmares. Un’auto, quindi, anche di sostanza, non solo sul fronte emotivo, ma anche su quello sportivo. Abbandonarsi alle note del suo fascino non è difficile, grazie all’ottimo lavoro messo a frutto dagli uomini del “biscione”, che seppero trasferire il giusto DNA al modello.

Alfa Romeo Giulia GTA

Questa è l’interpretazione più recente della stirpe GTA. Si ispira ad uno dei modelli più vincenti della storia Alfa Romeo e rappresenta una delle massime espressioni del marchio in termini di stile, meccanica e piacere di guida. Qui la splendida berlina di partenza, nella versione Quadrifoglio, è stata sottoposta ad una cura rinvigorente, per emozioni di natura ancora più racing. Basti dire che la spinta è affidata a un motore V6 biturbo da 2.9 litri di cilindrata, che eroga una potenza massima di 540 cavalli: 30 in più dell’altra, ottenuti con la revisione del flusso di raffreddamento dei pistoni e del disegno delle bielle. Questo equivale a una potenza specifica di 187 cavalli/litri: un dato da best in class.

Il tutto in un quadro di leggerezza che segna uno stacco sulla già superlativa Giulia Quadrifoglio, rispetto alla quale pesa 100 chilogrammi in meno alla bilancia, grazie all’adozione estesa di materiali ultraleggeri. Ciò si traduce in un quadro prestazionale di straordinario spessore, anticipato dalle cifre. Una su tutte: l’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3.6 secondi (con il Launch Mode attivato).

L’Alfa Romeo Giulia GTA si giova della collaborazione con Sauber Engineering e coi piloti Antonio Giovinazzi e Kimi Raikkonen. Evidente il travaso dalle corse di certe scelte tecniche e costruttive su di essa applicate. Soluzioni specifiche sono state sviluppate per l’aerodinamica, l’assetto e l’handling, conferendo al modello un carattere unico ed entusiasmante.

A misura del sistema sensoriale

Il piacere di guida è assicurato. Ottimo anche l’appagamento dell’udito, grazie al sound liberato dal cuore, con il supporto del sistema di scarico centrale Akrapovič in titanio. Questa berlina sportiva si offre allo sguardo con un look assai muscolare. Il legame con l’universo del motorsport si coglie anche nei nuovi cerchi da 20 pollici con fissaggio monodado.

Mai prima si era vita una cosa del genere su una berlina. La ricerca di un alto livello di deportanza sfrutta un know-how tecnico giunto direttamente dalla Formula 1. Gli studi in galleria del vento non si sono limitati alle appendici aerodinamiche, ma hanno interessato anche il sottoscocca, opportunamente carenato. Le carreggiate allargate rispetto alla Quadrifoglio hanno concorso al miglioramento dell’handling, come pure lo sviluppo di un setup specifico delle sospensioni (a doppio braccio oscillante quelle anteriori, multilink indipendenti sul posteriore). Notevoli la velocità di inserimento e percorrenza in curva.

Le emozioni al volante sono assicurate e non temono il confronto con alcune blasonate supercar a due posti secchi. Per l’Alfa Romeo Giulia GTA, il marchio del “biscione” ha realizzato un’ampia gamma di personalizzazioni. Queste rendono unica l’esperienza di acquisto del modello. Giusto spendere anche qualche parola sugli interni, che propongono un ambiente chiaramente ispirato al mondo delle competizioni. Quando si cerca la coerenza, infatti, bisogna raggiungerla in tutte le dimensioni, per evitare stonature. La casa milanese c’è riuscita perfettamente su questo prodotto, destinato a fare sognare anche oltre la dimensione dei tempi contemporanei. Penso che l’Alfa Romeo Giulia GTA resterà nel cuore della gente per parecchi anni, in linea con la tradizione.

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