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Alfa Romeo F1: “Audi? Interessiamo anche alla Porsche”

La scuderia Alfa Romeo potrebbe collaborare in futuro con Audi o Porsche, come rivelato dal team manager Zehnder.

Nelle ultime ore hanno iniziato a salire le quotazioni dell’Alfa Romeo Sauber in vista di un possibile sodalizio con Audi in Formula 1. Il consiglio di sorveglianza del Volkswagen Group ha, infatti, dato il via libera all’ingresso della Casa automobilistica di Ingolstadt e di Porsche in Formula 1. I due celebri marchi entrerebbero nel Circus con una forma tuttora da definire. Secondo le indiscrezioni circolate nello scorso mese di gennaio, non è esclusa nemmeno la partecipazione attraverso un proprio team, anche se oggi le probabilità sembrano notevolmente diminuite.

Alfa Romeo F1: la possibile intesa con il gruppo Volkswagen

Alfa Romeo Racing Monza

 

Lo ha riportato in un articolo Auto Motor und Sport. Stando al magazine tedesco il consiglio di amministrazione e il consiglio di sorveglianza di Wolfsburg hanno confermato i piani di ambedue i Costruttori del gruppo per un eventuale ingresso in F1. Se ciò andrà a toccare Alfa Romeo Sauber lo sapremo in futuro, mentre adesso bisogna accontentarsi dei rumor. I brand in questione forniranno maggiori dettagli in merito più avanti, in una data finora avvolta nel mistero. Il fatto è che non sono state prese tuttora delle decisioni, sicché le parti coinvolte si trovano nella fase finale della valutazione.

Uno step fondamentale sarà, anzitutto, scoprire quali modifiche apporterà il regolamento della competizione. Le norme per il 2026 e le stagioni seguenti non sono disponibili. Gli stessi dirigenti si interrogano su quanto cambieranno le gare e l’organizzazione della Formula 1. Intanto, il 2022 ha previsto rilevanti modifiche sotto il piano normativo. Il fine ultimo perseguito dalla FIA e dai partecipanti era di rendere le gare più avvincenti, all’insegna dell’equilibrio, e gli obiettivi sembrano siano stati raggiunti. Sebbene tirare le somme sia piuttosto prematuro i due Gran Premi fin qui disputati hanno regalato uno spettacolo come non si vedeva da tempo. Merito anche della Ferrari, apparse in particolare spolvero.

L’intenzione dei dirigenti è di apportare cambiamenti di ampia portata nell’ottica di uno sport sostenibile. In linea con la tendenza degli stessi Costruttori, “spronati” dagli organismi comunitari nel Vecchio Continente, le divisioni proveranno ad adottare un approccio meno impattante sulla salute dell’ecosistema. Un prerequisito cruciale per un possibile ingresso di Audi, si legge nella nota diramata alla stampa dalla multinazionale.

Gli accostamenti ad Audi e Porsche

Insomma, relativamente alla rispettiva sfera di competenza, il conglomerato ha compiuto quasi ogni passo necessario. I propositi sono seri, resta da vedere gli sviluppi che la Formula 1 avrà da adesso in avanti. Per ottenere il definitivo via libera (e rendere quindi concrete le trattative tra Audi e Alfa Romeo), andranno comunque raggiunti alcuni step. La definizione delle prossime power unit in agenda dal 2026 (serviranno ancora diversi mesi) sarà una tappa cruciale. Laddove le disposizioni sui motori della FIA andassero incontro alle richieste avanzate da Porsche e Audi, allora le due pondererebbero l’ingresso in F1 ed eventualmente ragionerebbe le compagini con cui collaborare.

Dalla Germania assicurano che sono ad uno stadio avanzato le trattative tra Porsche e la scuderia campione in carica nella categoria piloti, ovvero la Red Bull. Invece, la Sauber sarebbe in pole position per un sodalizio con Audi. Alla finestra c’è pure l’Aston Martin, reduce da una netta involuzione nel 2021. Dopo aver mostrato parecchio potenziale nella prima annata dall’approdo, quando dava l’impressione di essere prossima a raggiungere i livelli delle compagini di vertice, gli ingranaggi hanno finito per fermarsi. Al contrario, pare ormai tramontata la suggestione McLaren. Il management avrebbe perso interesse nel cedere il team, nonostante il detto “never say never” valga sempre. Inoltre, rispetto ai mesi scorsi, sarebbe diventata più fredda la candidatura della Williams.

Ieri, giovedì 7 aprile 2022, ha avuto luogo la riunione del board Volkswagen per stabilire i dettagli nella formalizzazione dell’ingresso al campionato del mondo di Formula 1 dal 2026. Allora entreranno in vigore delle modifiche degne di nota inerenti alle power unit, le quali non includerebbe più l’MGU-H. Nel frattempo, il team manager di Alfa Romeo, Beat Zehnder, ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni a proposito dei rumor trapelati. Contattato dall’emittente tedesca Sky Deutschland, il rappresentante della scuderia italo-elvetica ne ha rimarcato l’appeal. Sarebbe un potenziale partner interessante non solo nella prospettiva della Audi, ma altresì anche da quella di Porsche. In definitiva, Zehnder tiene le porte aperte a qualsiasi ipotesi.

Alfa Romeo: “dichiarazione d’indipendenza” da Ferrari

Alfa Romeo F1 Team Orlen
Alfa Romeo F1 Team Orlen

 

Se pensiamo al presente, una grossa novità del campionato in corso è la parziale indipendenza tecnica di Alfa Romeo da Ferrari. Mentre la Haas sfrutta a piene mani il regolamento sulle componenti, il Biscione ha sviluppato alcune soluzioni interne. Come spiegato dal dt Jan Monchaux, sul provvedimento ha inciso il budget cap. Un pro e un contro: da una parte invoglia a sviluppare internamente le soluzioni; dall’altra le risorse finanziarie non hanno lo stesso valore economico in ogni parte del pianeta. Sebbene il budget concesso ammonti per chiunque a 140 milioni di euro, il costo della manodopera in Svizzera è parecchio elevato.

Ergo, in rapporto a una concorrente avente sede in Italia o in Inghilterra l’esborso da mettere in preventivo è maggiore. Ciò prosciuga tra il 20 e il 30 dei fondi, che, in caso contrario, servirebbero per migliorare la vettura. Pertanto, non sarà, ad esempio, possibile implementare un altro radiatore nei futuri GP. Inoltre, sarebbe stato complicato ottemperare alle disposizioni della FIA. Perché nel caso avessero acquistato i prezzi di altri produttori, compresa la Ferrari, sarebbe toccato corrispondere una penale, in aggiunta al prezzo di acquisto.

Al momento della definizione del testo normativo, le compagini leader hanno stabilito che i clienti non avessero risorse adeguate a occuparsi pure dell’attività di Ricerca e Sviluppo. Da qui la quantificazione di un prezzo, il valore nozionale, che prova a stabilire l’investimento economico da destinare all’area.

Le logiche di razionalizzazione delle uscite impongono, perciò, determinate scelte, a costo di patire un ritardo dalle prime posizioni. Che poi sia stato finora contenuto dalle abilità dei tecnici è altrettanto vero. Attualmente sesta in classifica costruttori, l’Alfa dista di appena 3 punti dalla “cugina” Haas, sulla carta favorita potendo attingere su molte componenti del Cavallino Rampante. A dispetto dello scotto iniziale pagato, il rendimento in pista ha finora rappresentato una piacevole sorpresa.

 

 

 

 

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