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Alfa Romeo Alfetta GT: storia e caratteristiche dell’auto

Alfetta GT

Ci sono auto in Alfa che hanno fatto la storia del marchio, e più ne parliamo più ci rendiamo conto che Alfa Romeo al contrario di altre case automobilistiche, tra queste vetture “speciali”, vanta un numero davvero esagerato di modelli, che sono passati negli annali per le loro particolari caratteristiche,  cosa che ancora oggi permette a migliaia di appassionati Alfa di godere di queste vetture.

Questa volta vogliamo ricalcare la storia di Alfa Romeo Alfetta GT, un’auto nata per sostituire la famosa Giulia GT, altro grande successo del marchio. Alfetta GT negli anni ’70 riuscì a rinnovare ed essere all’altezza del suo compito, convincendo migliaia di automobilisti a portarla sulle strade italiane e straniere.

Alfa Romeo Alfetta GT la storia

Ogni volta che ricalchiamo le orme di queste vetture storiche, facciamo un tuffo nel passato del marchio Alfa Romeo, e più di altre volte siamo contenti di avere l’onore di riportare in auge storie di vetture che sono nel cuore di tutti coloro che hanno vissuto quegli anni, ma anche contenti di informare le generazioni più recenti di cosa significhi Alfa Romeo, un marchio tutto italiano, che ha fatto grandi cose ed ancora ne farà.

Alfetta GT è proprio una di quelle auto che bisogna tenere in mente parlando della storia Alfa. Studiata già alla fine degli anni ’60, Alfetta GT vide la sua presentazione ufficiale nel 1974. L’Alfetta GT è stata disegnata dalla ItalDesign di Giorgetto Giugiaro, lo stesso studio che si occupò di Alfa Giulia altra storica vettura di Alfa.

L’intento era quello di essere in grado di competere con altre case automobilistiche, cercando il modo di trovare il giusto equilibrio tra comodità e sportività, visto le valide presentazioni fatte proprio in quegli anni da marchi come BMW.

Alfetta GT caratteristiche e design

Considerando che si partì da una base conosciuta come quella della Giulia, proprio per questo, la parte meccanica di partenza fu quella. Un motore bialbero da 1779 cc con una potenza da 122 CV a 5500 giri fu la prima motorizzazione presentata e montata sull’automobile.  Successivamente, nel 1976, fu introdotta una nuova versione che montava un nuovo motore 1.6 1560 cc con 109 CV di potenza e furono rivisti anche alcuni dettagli tecnici ed estetici, come la mascherina rivista, la scritta Alfa Romeo in evidenza sul retro, ed il tappo del serbatoio a vista.

Sempre nel 1976 poi, viene anche costruita e presentata la l’Alfetta GTV 2.0, la sportiva, con alcune modifiche estetiche minori, ma soprattutto un motore capace di erogare 122 CV a 5300 giri. L’Alfetta GTV poi negli anni seguenti vide una serie di modifiche  che incrementano  la sua potenza tecnica, e modificarono in parte esteticamente alcuni altri dettagli.

Nel 1980 però la GTV evolve più profondamente, e diventa  Alfetta GTV6, una sportiva a 6 cilindri a V e cilindrata di 2492 cc capace di erogare una potenza di 160 CV a 6000 giri. Insieme alle modifiche tecniche del motore vengono aggiunte anche altre modifiche estetiche all’automobile che diventa ancora più aggressiva grazie ad una gobba aggiunta al cofano motore e dei cerchi in lega particolari.

Alfetta GT ed il mercato estero

Come accennato inizialmente, Alfetta è stata una macchina che forse più di altre Alfa ha avuto successo anche all’estero, e proprio grazie a questo riconoscimento, il team del marchio decise all’epoca di costruire alcune varianti del modello base, dedicate ad alcune precise Nazioni.

Ad esempio, la versione di Alfetta GTV America, apportava alcune modifiche tecniche importanti per riuscire ad rientrare negli standard USA, che richiedevano motori ad iniezione per le norme sulle emissioni, oppure nel Regno Unito, venivano esportate le GTV Strada da 2000 cc, completamente riviste negli accessori di serie, che rendevano le vetture ideali per la nazione.

Su richiesta tedesca poi, Autodelta realizzò alcune particolari e potentissime versione della Alfetta GTV a 8 cilindri con motore di 2600 cc, capace di erogare una potenza di ben 200 CV (vennero realizzati soli 20 esemplari).  La stessa versione poi opportunamente modificata, “Turbodelta“, verrà utilizzata per gareggiare ai campionati di rally. Per finire nel 1984 la serie di vetture Alfetta videro l’apice della loro evoluzione nel modello del 1984, dove vennero realizzati solo 200 esemplari destinati al mercato sudafricano con motore V6 da 3000 cc.

L’Alfetta GT e le gare

Alfetta GT anche in questo caso fu capace di mantenere alto il blasone Alfa, collezionando su alcune gare e per diversi anni vittorie in determinate competizioni sportive. Alfetta gareggiò infatti sia nei campionati di rally che nelle corse su strada, collezionando successi nel Campionato Mondiale Turismo.

Dal 1976 fino al 1986 l’Alfetta GT fu capace di arrivare alla vittoria sia nei campionati di divisione 3 (berlina) sia di conquistare la vittoria assoluta grazie all’ottima versione GTV V6 da 2500 cc prodotta dal 1980 al 1986. Per il rally si parla invece di un singolo successo ottenuto nel 1978.

Alfetta GT quindi, ha contribuito a pieno titolo a continuare la favola Alfa Romeo collezionando vendite, modelli sportivi e vittorie su pista, come le sue sorelle maggiori. Forse una delle auto più singolari e sportive di Alfa Romeo, entrata di diritto anche lei tra le virtuose Alfa.

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