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Fiat Punto: 30 anni di vita per l’utilitaria

Alcune auto entrano nella storia, pur non essendo esclusive o da sogno. La Fiat Punto appartiene alla specie.

Fiat Punto

La Fiat Punto è stata un altro successo commerciale della casa torinese. Il debutto in società di questo modello avvenne nel 1993. Sei anni dopo giunse la seconda serie, ma era un’auto diversa. Qui ci occuperemo della prima serie, per onorare il suo trentesimo compleanno. Come accaduto per la Uno e per altre vetture del marchio, anche questa vinse il premio Auto dell’Anno. Il trionfo giunse nel 1995. A sviluppare i suoi tratti fu Giorgetto Giugiaro, che ancora una volta mise a segno un risultato straordinario in termini di equilibro compositivo. Gli apprezzamenti furono immediati e presero forma già in occasione del vernissage, al Salone di Francoforte. All’autore del design andò anche il Compasso d’Oro, una sorta di Premio Oscar in materia.

Le dimensioni di questa vettura erano superiori a quelle della Uno, che andò a sostituire, ed anche lo stile era radicalmente diverso, ma a legare i due modelli ci pensava la forza di un concept perfettamente bilanciato in tutti i suoi aspetti. Rispetto alle utilitarie della concorrenza, la Fiat Punto sembrava un’auto più moderna. Le vendite, sempre molto sostenute, confermarono la bontà del progetto e l’apprezzamento del pubblico. Sul fronte motori, si spaziava dai cuori a benzina, con cilindrate da 1100 a 1600 centimetri cubi, all’unità diesel da 1700 centimetri cubi, proposta sia in versione aspirata che turbo. Gli allestimenti erano i seguenti: S, SX ed ELX, in ordine crescente di raffinatezza.

Oltre che bella, questa creatura della casa torinese era anche molto sicura nella guida. Il suo comportamento metteva il conducente a proprio agio, con reazioni amichevoli e composte. L’elevata rigidezza torsionale concorreva alla qualità del comportamento dinamico. Su diverse versioni della gamma era disponibile come optional l’ABS, il sistema di antibloccaggio in frenata. Al vertice della famiglia si poneva la prestazionale GT, spinta da un motore sovralimentato da 1372 centimetri cubi di cilindrata, con intercooler, che sviluppava la bellezza di 133 cavalli, erogati con grande vigore. L’accelerazione da 0 a 100 km/h veniva liquidata in 7.9 secondi, mentre la velocità massima di spingeva oltre la soglia dei 200 km/h.

Nel tempo, questa versione subì degli aggiornamenti estetici e, infine, perse 3 cavalli, per le modifiche imposte dalle norme Euro 2 per il contenimento delle emissioni nocive. Di piccolo conto la perdita sul piano prestazionale. In compenso, i freni divennero più potenti. La Punto ebbe anche una variante en plein air, battezzata Cabrio. Ad occuparsi della trasformazione e della produzione fu Bertone. Inizialmente la scelta propulsiva cadde sulle unità da 1.2 litri con 60 cavalli e da 1.6 litri con 88 cavalli. Quest’ultimo fu poi sostituito da un motore a 16 valvole, sempre da 1.2 litri, con 86 cavalli all’attivo. Da segnalare la presenza, nella line-up, della versione “Sporting”, dotata di quest’ultimo cuore, abbinato però a rapporti del cambio più corti, per una maggiore vivacità nelle strade guidate.

La Fiat Punto prese forma anche in versione van, destinata ai trasporti commerciali. Nel 1997 giunse un leggero restyling. L’auto continuò ad essere venduta nelle versioni a 3 e 5 porte. Giunse in listino il nuovo motore FIRE da 1242 centimetri cubi, ora con 16 valvole: un piccolo-grande gioiello ingegneristico. Anche la Fiat Punto prima serie, di cui ci stiamo occupando, trovò impiego, come la Uno che andò a sostituire, nelle flotte delle forze dell’ordine. Ciò che più conta, però, è lo spazio centrale che si è ritagliato nel cuore della gente. Ancora oggi, a distanza di anni dal suo congedo, ci sono persone che la rimpiangono. Una delle cose più riuscite di quell’auto era lo stile firmato da Giugiaro, monolitico e scultoreo, con i gruppi ottici a sviluppo verticale nello specchio di coda, reso unico e inconfondibile. Tanto di cappello.

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