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Dieselgate: secondo l’Epa quanto fatto da FCA era “consapevole e intenzionale”  

L’ente per la protezione ambientale americano è in possesso di documenti e mail che inchioderebbero FCA

Mentre in Europa continuano le indagini legate sulle emissioni di alcuni modelli FCA, in particolare la Jeep Grand Cherokee, negli USA il caso dieselgate che vede protagonista negativo il gruppo italo-americano continua ad occupare le prime pagine dei media internazionali. 

 Scott Pruitt, numero uno dell’Epa, l’ente americano per la protezione ambientale che è costato al gruppo Volkswagen una multa di 25 miliardi di dollari per il caso delle emissioni truccate, è intervenuto all’agenzia Reuters in merito ai nuovi sviluppi delle indagini che coinvolgono anche le altre aziende, FCA in primiis.

Dichiara Pruitt “Dobbiamo essere sicuri che quello che ha fatto la Volkswagen non si ripeta e saremo molto aggressivi verso le Case automobilistiche che non dovessero comportarti bene. Le e-mail e le comunicazioni di cui sono a conoscenza dimostrano che quanto fatto da FCA era consapevole e intenzionale”  

L’Epa e il Dipartimento di Giustizia sarebbero in possesso di documenti e di e-mail, scritte in italiano, che riguardano la fase di sviluppo dei motori diesel sotto esame. Secondo la Epa sarebbero otto i dispositivi installati su Ram 1500 e sulla Jeep Grand Cherokee che permetterebbero alle vetture di ottenere l’omologazione durante i test salvo poi disattivarsi durante il normale utilizzo in strada. Questi dispositivi non sarebbero stati menzionati o il loro funzionamento non sarebbe stato illustrato nel dettaglio nei documenti forniti da FCA per l’omologazione dei modelli citati.

Il caso dieselgate negli USA potrebbe costare caro a FCA. Il gruppo, infatti, rischia una sanzione fino a 44.539 dollari per ogni esemplare che, considerando il totale di unità vendute dei modelli sotto indagine, si tradurrebbe in un totale di 4,63 miliardi di dollari. Ulteriori dettagli sulla situazione potrebbero emergere già nel corso dei prossimi giorni. Continuate a seguirci per saperne di più.

Fonte 1, 2

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