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Alfa Romeo, vendite in calo nel Regno Unito ad aprile. Ottimi risultati per Maserati ed Abarth

L’effetto Giulia non supera la Manica

Chiudiamo la nostra tradizionale analisi sulle vendite di Alfa Romeo nei principali mercati internazionali con i dati relativi al Regno Unito, pubblicati in queste ore. Ad aprile, i risultati di Alfa Romeo oltremanica sono in netto contrasto con quanto raccolto dal brand in tutto il resto d’Europa. Con appena 265 unità vendute, infatti, Alfa registra un calo di vendite ad aprile del -23% rispetto a quanto realizzato nell’aprile dello scorso anno.

Si tratta di una vera e propria frenata per Alfa Romeo legata però a due fattori ben precisi: il calo generale del mercato del Regno Unito (-19.8% rispetto allo scorso anno e peggior mese d’aprile dal 2012) e la gamma ancora incompleta della Giulia che solo nelle ultime settimane è disponibile nella variante Veloce. Ricordiamo che prima di questo stop di aprile, Alfa Romeo chiuso in netta crescita i due mesi precedenti.

Se consideriamo il primo quadrimestre del 2017, ovvero il periodo compreso tra gennaio ed aprile, Alfa Romeo ha venduto nel Regno Unito un totale di 1,984 unità con una crescita percentuale del +1.6% rispetto all’anno precedente. A conti fatti ci troviamo con numeri in linea ai risultati del 2016. Il market share di Alfa Romeo nel Regno Unito è ora pari allo 0.2%. Da notare che Alfa fa leggermente meglio rispetto alla media del mercato (+1.1%).

Crescono Abarth e Maserati, crollano Fiat e Jeep

I primi quattro mesi dell’anno mettono in mostra la continua crescita di Maserati che, con 749 unità vendute, cresce del +78% evidenziando il successo del Maserati Levante, un modello che sta spingendo le vendite del brand in tutto il mondo. Da notare anche i risultati di Abarth che cresce del +15% grazie ad un totale di 1514 unità vendute.

Male, invece, sia Fiat che Jeep. Il brand italiano non raggiunge le 20 mila unità immatricolate nel primo quadrimestre registrando un calo del -13.29% mentre Jeep con 3,126 unità vendute perde il 38% rispetto allo scorso anno.

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