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Google car, l’auto che si guida da sola

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Per chi non lo sapesse le Google Car sono uno dei tanti progetti usciti dal Google X, ovvero il laboratorio di ricerca del grande motore di ricerca.  Il progetto non è una novità recente e infatti sono anni che girano online video di una Toyota Prius brandizzata Google car, senza pilota, ma quella presentata nel ultimo video è una vera e propria rivoluzione, infatti se prima avevamo una specie di ibrido fra pilota automatico e guida normale, da adesso con queta nuova versione della Google Car le cose cambiano. Infatti gli ingegneri di Mountain Wiew hanno creato un auto completamente elettrica con un autonomia di 160 Km senza volante e pedali. L’unico compito che il passeggero ha da seguire è quello di scegliere la destinazione.

Ecco come si pre la Google Car esternamente.senta

Google car

Dalle informazioni trapelate sembrerebbe che l’auto si orienti attraverso un Radar-laser che quindi è meno dannoso per la salute rispetto ad un classico radar (immaginatevi di avere 1000 radar in città), inoltre l’obbiettivo di Google è quello di creare auto accessibili a tutti. Ma il fattore più stavolgente della Google Car sono gli interni che presentano l’assoluta assenza di comandi e che quindi potrebbero portare alla rovina del puro gusto di guidare. Ma da quanto spiegato nell’intervista seguente sembrerebbe che la  Google Car abbia una destinazione di uso pubblico e che quindi non vada a sostituire completamente la tradizionale auto. 2552

Ma oltre a il video di presentazione vi riportiamo anche l’intervista tratta da Repubblica  a Chris Humrson capo progetto.

Prima se qualcosa andava storto c’era un grosso bottone rosso sotto al cambio. Lo pigiavi e il pilota, che sin lì aveva ammirato il paesaggio, ritornava in controllo del veicolo. Adesso non più?
“Adesso c’è un tasto analogo che, in caso di emergenza, può solo fermare la vettura. Ma non c’è più volante, acceleratore e freno. L’auto segue le istruzioni delle mappe e il radar laser da 70 mila dollari che monta sul tettuccio eviterà ogni ostacolo. Avevamo annunciato un’auto completamente autonoma, e stiamo andando in quella direzione”.

Perché ci sarebbe bisogno di un’auto che si guida da sola?
“Per aumentare la sicurezza, innanzitutto. Ogni anno, in incidenti d’auto, muoiono 33 mila persone solo negli Stati Uniti. È la prima causa di mortalità nella fascia tra 4 e 34 anni. Nel mondo le vittime sono un milione e duecentomila. E, con i cinesi e gli indiani che passano in massa dalle due alle quattro ruote, dall’ottava causa di morte diventerà la quarta”.

E in che modo la Google Car può migliorare la situazione?
“Si stima che oltre nove volte su dieci si tratti di errori dei guidatori. Le cause principali sono l’alcol, l’eccesso di velocità o essere distratti dal telefono. Problemi da cui il software è immune. Togliendo il volante dalle mani degli uomini contiamo di eliminare il 90 per cento degli incidenti”.

Una previsione piuttosto ambiziosa. E che previsioni fa sui tempi?
“Faremo altri test in città a Mountain View, di cui abbiamo mappe molto dettagliate, a partire dalla fine dell’anno. Poi ci allargheremo al resto della California, perché lì la legge consente le driverless car “.

Sì, ma le persone normali quando potranno comprarle.
Il nostro capo Sergey Brin aveva parlato del 2017 “Le metteremo sul mercato quando tutti i possibili test saranno fatti. Diciamo che io conto che siano pronte quando mio figlio avrà l’età per guidare, tra cinque anni e mezzo”.

Avete detto che saranno un vantaggio anche per chi oggi non si può permettere un’auto. In che senso?
“Negli Stati Uniti il secondo acquisto più ingente per una famiglia è quello dell’auto. Le nostre auto rivoluzioneranno la mobilità, rendendola condivisa. Se devi andare al lavoro potrai prenotarne una che fa quella tratta e verrà a prenderti, magari assieme a un altro passeggero. Senza doverla comprare”.

Altri vantaggi per i suoi futuri utilizzatori?
“La cosa più toccante me l’ha raccontata una mamma che l’ha provata per una settimana. Dovendo fare un’ora e mezzo di strada due volte al giorno, quando tornava a casa era troppo stanca per cucinare per i figli o per fare ginnastica. Con il suo autista elettronico, invece, arrivava riposata. E non voleva più restituirla”.

Si tratta di auto elettriche. Che autonomia hanno?
“Per il momento circa 160 km, ma miglioreranno. A una velocità massima di 40 km all’ora, per ridurre i rischi di collisione. Anche i prezzi, ancora tutti da definire, andranno giù quando inizierà la produzione in serie”.

Come si dice all’auto che vogliamo andare in un certo posto?
“Al momento per andare da A a B l’auto viene pre-programmata e basta pigiare un pulsante per partire. Stiamo decidendo se la destinazione si scriverà sul proprio cellulare che comunicherà con la vettura, o sul navigatore di bordo. In futuro le istruzioni si potrebbero impartire con la voce, come già avviene nelle ricerche con le nostre mappe”.

Un professore di Stanford, Oussama Khatib, ha detto che le vostre auto non potranno mai farcela nel caos di Napoli. Cosa risponde?
“Che procediamo per gradi. Abbiamo cominciato dalle facili freeways alle più difficili strade di città. A Napoli ci saranno certamente più variabili di cui tenere conto, ma niente impedisce alla tecnologia di gestirle. Oppure, quando la società si renderà conto dei vantaggi delle nostre auto, forse chiederanno alla polizia stradale di essere più severa nel far rispettare le regole”.

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