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Donald Trump ringrazia Fiat Chrysler Automobiles

Donald Trump
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Fiat Chrysler Automobiles ha ricevuto ringraziamenti inaspettati. Donald Trump neo Presidente degli Stati Uniti, fin dai tempi della campagna elettorale, non ha mai fatto mistero di desiderare una vera e propria rivoluzione per il settore automotive del suo paese.

La cosa che proprio non va giù al nuovo inquilino della Casa bianca è che le case automobilistiche vendano auto negli USA prodotte in altri paesi ed in particolare in Messico.

Proprio per questo motivo negli ultimi giorni dure critiche sono arrivate da parte di Trump ad aziende del calibro di Ford, General Motors e Toyota tutte ree di aver investito ingenti somme di denaro in Messico allo scopo di spostare lì la produzione di alcuni veicoli che poi avrebbero trovato spazio nel mercato USA.

Donald Trump ringrazia sentitamente Fiat Chrysler AUtomobiles

Proprio per questo motivo Donald Trump è rimasto felicemente sorpreso dalla notizia che Fiat Chrysler Automobiles avrebbe investito oltre un miliardo di dollari in due stabilimenti nel Mid West americano allo scopo di produrre 3 nuovi veicoli Jeep e un nuovo Pick Up Ram.

Dunque oggi attraverso il suo profilo ufficiale di Twitter il neo Presidente ha deciso di ringraziare apertamente Fiat Chrysler. Ovviamente il ringraziamento ha fatto molto piacere ai dirigenti del gruppo italo americano ed in primis allo stesso numero uno, Sergio Marchionne.

Quest’ultimo oggi è stato impegnato in una conferenza stampa al Salone auto di Detroit. Qui Marchionne ha chiarito che l’investimento era già previsto da tempo e che questo dimostra come il suo gruppo punti forte sugli Stati Uniti.

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Donald Trump ringrazia Fiat Chrysler per l’investimento da oltre un miliardo di dollari che sarà effettuato negli Stati Uniti

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Sergio Marchionne ha definito oggi a Detroit l’investimento da un miliardo di dollari un atto dovuto nei confronti degli Stati Uniti. Il Ceo di FCA ha pure detto di non aver ancora incontrato di persona il nuovo Presidente al quale però garantisce la piena collaborazione. Vedremo dunque se l’idillio continuerà anche nei prossimi mesi quando il Presidente dovrebbe mettere in atto tutte le promesse fatte in campagna elettorale, come ad esempio quella di imporre un dazio al 35% sulle vetture prodotte all’estero e vendute in America.