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Fiat: ‘Dieselgate’, arriva la riposta dell’Italia alla Germania

Delrio Fiat Chrysler
Il Ministro dei Trasporti Delrio difende Fiat Chrysler: le emissioni sono regolari.

Continua fare rumore nel mondo dei motori la questione del presunto ‘Dieselgate’ che avrebbe colpito Fiat Chrysler, dopo le accuse arrivate dalla Germania, con la lettera del Ministero dei Trasporti tedesco all’Unione Europea dove si accusa la principale casa automobilistica italiana di aver alterato i test sulle emissioni di gas nocivi per mezzo di un dispositivo fuori legge.  Dopo le grande polemiche scoppiate ieri, quando il contenuto della lettera è stato reso pubblico da un noto settimanale tedesco, il Ministero dei trasporti italiano ha deciso di rispondere al Ministero dei Trasporti tedesco confermando che per l’Italia i livelli di emissioni inquinanti dei veicoli incriminati di Fiat Chrysler è assolutamente regolare.

Insomma Graziano Delrio respinge al mittente le gravi accuse che ieri sono state indirizzate a Fiat ma anche al Governo italiano ed in particolare al Ministero diretto da lui stesso.  Nella lettera del Ministro Dobrindt alla Commissione Europea, cosi come riporta Bloomberg, vi sarebbe anche la richiesta esplicita a parte della Germania di un intervento diretto dell’Unione Europea. Insomma quello che dal Ministero dei Trasporti tedesco viene chiesto alla UE è la creazione di un vero e proprio tavolo di confronto attorno al quale far sedere i responsabili dei ministeri competenti in materia di Italia e Germania.

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Fiat dieselgate
Fiat dieselgate

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Questo verrebbe preteso dai tedeschi allo scopo di fare una volta per tutte chiarezza sui risultati dei rispettivi test, che ricordiamo per l’Italia vanno bene ma per la Germania no.  Fino ad ora comunque L’Unione Europea non avrebbe inviato nessuna richiesta d’incontro all’Italia, fanno sapere dal Ministero. Dall’Unione Europea per il momento traspare grazie diplomazia, nessuno si vuole esporre e tutti parlano di un confronto tra due stati membri dell’Unione su una questione specifica. Vedremo dunque come questa situazione si evolverà e quali eventuali ripercussioni potrebbe avere per il gruppo di Sergio Marchionne, Fiat Chrysler Automobiles. 

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