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Il fenomeno Alfa Romeo Giulia

Riviviamo insieme i momenti salienti, la passione e le speciali caratteristiche che hanno reso lo scorso anno uno dei più evocativi (tra quelli recenti) per il nostro amato marchio. La Giulia è l’inizio di una nuova storia.

Il fenomeno Alfa Romeo Giulia

Mai come in questo periodo Alfa Romeo è stata sotto i riflettori. Sui social network (come Facebook e Twitter) nello scorso anno sono state migliaia le notizie di blog e siti di auto che hanno documentato questo particolare periodo della storia del Biscione. Partendo dai primissimi muletti dove il pianale Giorgio si mostrava per la prima volta sotto una carrozzeria Maserati la situazione si è evoluta velocemente arrivando ai famosi prototipi con carrozzeria definitiva poco prima della fastosa presentazione avvenuta il 24 Giugno nel nuovissimo museo dedicato al marchio. L’impegno dei media nei confronti della giovane Giulia non si è fermato neanche a quel punto, scoop e notizie riguardanti motori e prezzi si sono susseguite nei successivi mesi fino a questo momento: la berlina sta per arrivare nelle concessionarie ma vogliamo ora farvi riflettere sull’importanza che la media ha avuto in quest’ultimo anno nel portare così in alto la visibilità del marchio.Alfa-Romeo-Giulia-QV-5

Il desiderio Alfista

Non è un mistero che gli Alfisti siano molto attivi da questo punto di vista ma la “fame” per un nuovo modello questa volta era troppa! Da quando un’altra vettura, la 159, molto amata dal pubblico di appassionati era uscita fuori produzione, la scarsità di modelli aveva iniziato a farsi sentire considerando che le sole Mito e Giulietta non potevamo certamente coprire l’intera richiesta del pubblico che chiedeva molto di più ad un marchio di lustro come Alfa Romeo.
Nessuno poteva però immaginare che la nostra amata casa sarebbe tornata a produrre una Segmento D purosangue a trazione posteriore come la Giulia. Al lontano annuncio di Marchionne chi non ha gioito come un bambino?

La presentazione e i Saloni dell’Auto

Un vero spettacolo senza precedenti quello organizzato dai vertici FCA al Nuovo Museo Storico Alfa Romeo il 24 Giugno 2015 grazie alle passionali parole di Lorenzo Ramaciotti e alla magnifica voce di Bocelli che cantando la Turandot rievoca la genesi travagliata della vettura come sottolineerà poco dopo Marchionne con delle parole a dir poco evocative.

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“Il valore del marchio non ha eguali al mondo. Alfa Romeo ha un potenziale che si traduce in un’opportunità di business unica ma negli ultimi 30 anni si è portata dietro un senso di incompiutezza che gridava vendetta. Lasciarla a competere con i marchi generalisti avrebbe voluto dire tradirne lo spirito e i valori. Dare voce alla vera Alfa Romeo era un dovere anche morale. Alfa Romeo è la nostra Turandot.”
La forza del nuovo corso del Biscione si è fatta sentire anche durante i Saloni a cui la nostra cara Giulia ha partecipato. Il Salone di Francoforte ci ha dato la possibilità di ammirare le versione Quadrifoglio Verde in uno splendido Blu Montecarlo ma anche nel particolare Nero Vulcano.
Proprio ora è invece ospite a Detroit dove il pubblico americano (e non solo) è in trepidante attesa.

 

Il design, chi copia chi?

Uno dei motivi più frequenti di dibattito è il design. Per alcuni stupendo, per altri fantastico ma molto criticato a causa di stilemi in comune con altre vetture. Il posteriore ha fatto discutere a causa di un taglio dei fari e un andamento del portellone già visto sulle recenti Audi ma soprattutto in un’auto italiana, fonte di ispirazione per il progetto 952, che è la Maserati GranTurismo da cui riprende proprio la filosofia del posteriore. Il frontale ha un carattere spiccatamente Alfa Romeo, questo è enfatizzato dal particolare trilobo (che ricordiamo essere formato dallo scudetto triangolare e dalle due prese d’aria presenti al di sotto di quest’ultimo) che oltre ad essere molto aggressivo (anche se il paraurti sarà differente fra la versione QV e le Giulia “normali”) risulta comunque classico, o meglio, tradizionale. La fiancata beneficia della trazione posteriore dato che in questo modo le proporzioni ritornano ad essere il punto chiave del profilo delle vettura. Cofano lungo, sbalzi ridotti e coda affusolata sembrano essere i cardini di un design che, nonostante tutto, è una diretta evoluzione di quelli del passato. Lo stesso vale per gli interni che sono caratterizzati da richiami alla storia alfista ma anche da una grande modernità come dimostra il nuovo sistema di Infotainment e la tecnologia a bordo. D’obbligo citare le parole del designer Ramaciotti “Abbiamo disegnato sbalzi molto ridotti, un lungo cofano e lunghi paraurti anteriori. L’abitacolo è arretrato e appoggiato sulle ruote di trazione. I parafanghi posteriori muscolosi segnano visivamente il punto in cui la potenza viene scaricata a terra”.

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Un futuro tutto da scoprire

Del prossimo futuro Alfa Romeo si parla molto, ma una menzione a questa fondamentale strada che ha aperto Giulia mi sembra necessaria. Questa è la prima vettura del nuovo corso che sembra essere molto promettente soprattutto per quanto concerne le scelte tecniche che gli ingegneri hanno adottato sulla berlina e che saranno sicuramente riprese nelle successive vetture. Ovviamente parliamo della tanto agognata trazione posteriore che permette di donare proporzioni ottime e una silhouette tipicamente Alfa Romeo ma anche di sospensioni e motori all’altezza.
alfa-romeo-giulia-sedan-suffers-further-delays-suv-coming-in-2017-101732_1Tanti i modelli in arrivo tra cui il Suv Alfa Romeo che ha il compito di far entrare la casa milanese in un mercato nuovo (per lei) che è in forte ascesa in quest’ultimo periodo. L’ammiraglia Alfetta (nome non ancora definitivo) segna il ritorno del biscione in un segmento affollato e dominato dai tedeschi che, alla luce delle recenti uscite, sembrano non voler allentare la presa.
La riuscita del piano di Sergio Marchionne non è scontata, considerando la difficoltà di reinserirsi in un mondo così affollato, ma riteniamo che il modo di agire è quello giusto. Investire in un progetto nuovo e all’avanguardia, in tecnologie del tutto “fresche” per FCA e in motori che possono perfettamente rivaleggiare con i più blasonati marchi tedeschi è sicuramente un modo giusto per trasformare il passato prossimo del marchio in un futuro premium e in linea con la vera e autentica filosofia Alfa Romeo.