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Multe a Roma da annullare: errori fatali

Che pasticcio coi verbali appioppati ingiustamente dall’amministrazione capitolina

ausiliario

Una città piena di crateri. Con la burocrazia dei verbali pessima. È Roma, il posto più bello del mondo ma trattato così male. Multe a Roma da annullare: che pasticcio con le contravvenzioni appioppate ingiustamente dall’amministrazione capitolina. Si prenda il caso utenti di myCicero, applicazione per smartphone che permette di pagare la sosta sulle strisce blu direttamente via smartphone. Senza il bisogno di infilare monetine nel parcometro.

Multe a Roma da annullare: dimenticanze costose

L’ausiliario della sosta, col tablet, talvolta dimentica di verificare il numero di targa. In più, ci sono falle nel sistema digitale, un buco nel programma che inganna i controllori e i loro palmari. Il guaio emerge fuori se l’utente non indica correttamente la strada in cui ha parcheggiato, oppure se sbaglia a inserire la propria targa. Per il Comune il guaio è che il posteggio, comunque pagato, rende vana la sanzione. Così sfuma la multa per “sosta senza esporre il titolo”.

Che fa il Campidoglio? Corsi di aggiornamento per le casacche gialle di Atac e Roma Tpl. E squadre di legali, nelle aule dei Giudici di Pace, per cercare di non farsi annullare le multe. Ma se il piccolo errore stanga l’automobilista, il vizio di forma di un verbale scorretto stanga i Comuni: la legge è uguale per tutti.

Va anche detto che non si può certo dare la colpa agli ausiliari del traffico per le multe sbagliate. Per legge, in origine, le multe potevano darle solo i Vigili. Poi, per aiutare i Comuni a fare cassa, sono arrivati gli ausiliari a metà anni 1990. All’inizio con ruoli limitati, che sono divenuti enormi nel tempo. Ma quello non il loro lavoro: ci vuole un background particolare. Ecco perché i loro verbali, se uno si mette con la lente d’ingrandimento, hanno sovente vizi di forma amministrativo-burocratici.

Come fare ricorso contro le multe

Le possibilità sono due. Primo: si ricorre gratuitamente al Prefetto entro 60 giorni. Se si perde, scatta il raddoppio della multa. Secondo: ci si oppone al Giudice di Pace entro 30 giorni. Ma pagando 43 euro di tassa allo Stato. Che il Comune, in teoria, dovrebbe restituire al cittadino qualora questo vinca. In caso di sconfitta, l’automobilista in genere si vede confermare l’identico importo dell’ammenda originaria.

L’ondata di multe sta per arrivare: 7 milioni di euro di verbali per i cittadini di Roma, per 1000.000 verbali circa. O per chi è andato a zonzo in auto a Roma provenendo da zone esterne.

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