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Alfa Romeo Stelvio: primo contatto della First Edition, la nostra opinione

E’ finalmente arrivata nei saloni. Dopo la faraonica presentazione al Salone di Angeles, presentata dal nuovo responsabile del marchio Reid Bigland, l’Alfa Romeo Stelvio è stata ufficialmente presentata al pubblico italiano il weekend scorso. Una presentazione quasi in sordina che, almeno a Milano, non ha stranamente sfruttato la vetrina della Fashion Week, un’occasione unica ed una esposizione mediatica incredibile per il primo SUV di Alfa Romeo. Realizzare SUV è ormai una strada obbligata per ogni costruttore, basti osservare i dati di vendita per marchio e mercato. Se non ne realizzi uno sei fuori dai giochi, in Europa come negli USA. L’aspetto più importante per Alfa non era tanto se realizzarlo o meno, ma come pensarlo.

AlfaRomeo Stelvio anteriore muso fari neroAlla concessionaria Fassina di Milano era ed è tuttora esposta una Alfa Romeo Stelvio First Edition, una versione di lancio completa praticamente di tutto e che consente di apprezzare il lavoro profuso da chi ha fatto parte di uno dei più importanti progetti di rilancio degli ultimi anni. Se la comprensione della qualità di un progetto richiede competenza ed un utilizzo quotidiano di una vettura, la comprensione di quella percepita, che in gergo si chiama “touch and feel“, può essere apprezzata anche a vettura statica e sedendosi al volante. La Alfa Romeo Stelvio nasce da una costola della Giulia, da quello stesso pianale che è stato progettato per eccellere in ogni performance di progetto, dalla prestazione di NVH a quella di crashworthiness, a quella infine estremamente importante di handling. Una piattaforma fatta di un uso esteso di alluminio e di acciai ultraalto resistenziali e di un gruppo motorecambio spostato verso l’abitacolo per ridurre il momento d’inerzia ed unire agilità a stabilità.

AlfaRomeo Stelvio Interni plancia colore legno

Abitacolo e interni

L’abitacolo è stato concepito per sposare questa meccanica e regalare a chi guida Alfa Romeo Stelvio un feeling sportivo che si sposi con la disposizione perfettamente bilanciata sui due assali delle masse. E’ evidente che sia un’auto pensata per chi guida, dalla posizione quasi verticale dello sterzo ai due grandi paddle in alluminio ed alla pedaliera sportiva con l’acceleratore incernierato in basso, un invito al punta-tacco. Rispetto ad altri SUV che dichiarano un’indole sportiva, la seduta della Stelvio sembra essere meno rialzata (il sembra è d’obbligo quando non hai misurato e non puoi perciò fare un benchmark basato su numeri), con il punto H che la avvicina più ad una grossa hatchback che ad un SUV nel senso comune del termine.

AlfaRomeo Stelvio legno interni pelle first edition

Plancia e qualità dell’assemblaggio

La plancia è stata disegnata con l’intento di non distrarre chi guida, mirando ad una sobrietà che punta su superfici opache, lasciando la parola alla qualità della sua realizzazione: la parte superiore è completamente schiumata e goffrata ed il fianchetto porta è realizzato in modo esemplare: la parte superiore, che prosegue la goffratura della plancia, è perfettamente accoppiata al blocchetto composto da maniglia di apertura ed al listello in vero legno, lo stesso che corre lungo tutta la parte centrale della plancia.

AlfaRomeo Stelvio Nero faro laterale anteprima

Allineamenti e giochi su carrozzeria, ci siamo?

All’esterno invece l’Alfa Romeo Stelvio migliora quanto proposto sulla Giulia: i primi esemplari non avevano un perfetto allineamento nella parte più critica per i giochi e profili, quella in cui il cofano si accoppia contemporaneamente ai fianchetti ed al paraurti in plastica che la norma sull’urto pedone ha ormai portare ad invadere una parte consistente del cofano. La messa a punto degli stampi dello stabilimento di Cassino e la prima esperienza fatta con la Giulia hanno portato evidentemente dei benefici anche sulla Stelvio.

 

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