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FCA: Maxi investimento da 500 milioni di dollari in Argentina, nuovi modelli in arrivo

FCA sta vivendo un periodo piuttosto complicato in Sud America, un mercato estremamente importante per gli equilibri finanziari del gruppo, a causa del rallentamento delle vendite in mercati chiave come il Brasile, primo mercato sudamericano, e l’Argentina. Per rilanciare la sua posizione, in attesa di una futura crescita del mercato, FCA prosegue la sua campagna di investimenti in Sud America e, dopo aver inaugurato lo scorso anno lo stabilimento di produzione del Pernambuco in Brasile, ufficializza un maxi-investimento di 500 milioni di dollari per lo stabilimento argentino di Cordoba che subirà un profondo intervento di ammodernamento trasformandosi da sito a bassi volumi di produzione ad un polo industriale in grado, in futuro, di raggiungere i 100 mila esemplari prodotti all’anno.

L’investimento di FCA fa parte di un accordo con il governo argentino e permetterà un netto incremento delle esportazioni del paese. Circa l’80% degli esemplari prodotti a Cordoba, infatti, saranno destinati a raggiungere altri mercati sudamericani. Il rinnovamento del sito di produzione permetterà, considerando anche l’indotto, di creare circa 20 mila nuovi posti di lavoro. Nel rinnovato stabilimento di Cordoba, FCA dovrebbe dar vita ad una nuova generazione di vetture di segmento B, una berlina ed una hatchback, che dovrebbero andare a sostituire due delle auto più rappresentative della produzione sudamericana di Fiat, ovvero la  Fiat Linea e la Grand Siena.

Ecco quanto dichiarato da Sergio Marchionne, amministratore delegato di FCA, in merito al nuovo investimento del gruppo ed ai futuri modelli prodotti a Cordoba: “Il nuovo modello sarà lanciato nella seconda metà del 2017 e, una volta che sarà pienamente operativo, il sito produttivo avrà una capacità totale di oltre 100.000 veicoli all’anno. Oggi Cordoba si trasforma da impianto locale che opera per il mercato locale con volumi storicamente bassi a importante hub industriale. Più dell’80% della produzione sarà destinata all’esportazione, primariamente verso i mercati dell’America Latina”.

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