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Maserati, ancora cassa integrazione a Grugliasco

Continua il periodo di transizione per Maserati che, in attesa di risultati di vendita migliori, torna a fare ricorso alla cassa integrazione nello stabilimento di Grugliasco dove vengono prodotte tutte le unità distribuite a livello internazionale di Maserati Quattroporte e Maserati Ghibli. Stando a quanto comunicato in queste ore, la produzione nel sito piemontese sarà interrotta per 8 giorni ad aprile, con stop programmati dal 20 al 22 aprile e dal 26 al 30 aprile. Questo nuovo provvedimento fa seguito ad una lunga serie di provvedimenti dello stesso tipo registrati negli ultimi dodici mesi, prima a marzo 2015, poi ancora a maggio e giugno e quindi ad ottobre per poi finire con le tre settimane di stop arrivate nel primo trimestre dell’anno in corso.

Le motivazioni alla basse del ritorno della cassa integrazione a Grugliasco non cambiano. Le capacità produttive dell’impianto sono decisamente superiori rispetto alle richieste del mercato internazionale per Ghibli e Quattroporte che, dopo un 2014 da record, hanno registrato un 2015 in netto calo a causa, soprattutto, della flessione delle vendite in Cina e negli USA mentre in Europa la domanda di nuove Maserati continua a crescere.

Da notare che, come riporta l’agenzia di stampa Reuters, FCA ha comunicato ai sindacati lo spostamento di circa 200 dipendenti da Grugliasco a Mirafiori dove è iniziata da poco più di una settimana la produzione di serie del SUV Maserati Levante, il modello chiave per il successo del piano industriale di Maserati da qui al 2018. E’ importante sottolineare però che diverse fonti sindacali evidenziarono, nei mesi scorsi, che la produzione del SUV Levante non sarebbe stata sufficiente a garantire i pieni livelli occupazionali a Mirafiori. In sostanza, nel corso dei prossimi mesi potremmo trovarci di fronte ad uno scenario piuttosto complicato con i siti di produzione di Grugliasco e Mirafiori che potrebbero produrre, entrambi, al di sotto delle rispettive capacità produttive con un reciproco scambio di dipendenti a seconda delle esigenze.

Ecco quanto dichiarato in una nota da Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, e Edi Lazzi, responsabile dello stabilimento Fca di Grugliasco per la Fiom-Cgil in merito alla situazione creatasi: “Il trend di cassa integrazione dell’ultimo anno prosegue e quindi le nostre preoccupazioni e valutazioni già espresse in queste ore risultano confermate, così come la necessità di un confronto sul futuro del Polo torinese del lusso

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