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Dieselgate Volkswagen, più di 10 mila adesioni per la Class Action di Altroconsumo

Il caso dieselgate che vede come protagonista negativo il gruppo Volkswagen, reo di aver truccato i test di omologazione dei suoi motori diesel, non è stato di certo archiviato. Le tardive scuse del gruppo tedesco, che ha dichiarato di aver commesso “un grave errore“, non servono di certo a ripagare la fiducia dei consumatori che, negli anni, hanno consentito alle vendite di Volkswagen di raggiungere risultati straordinari.

Il gruppo tedesco, di certo, non potrà cavarsela con qualche scusa e qualche licenziamento a livello dirigeniale. I clienti che negli anni hanno scelto le auto del gruppo Volkswagen per poi scoprire, solo in un secondo momento, di essere stati presi in giro dovranno essere risarciti. A ribadire questo concetto è Altroconsumo che sta portando avanti una Class Action contro Volkswagen che ha già raccolto circa 10 mila adesioni e che è destinata a raggiungere numeri sempre più importanti e significativi. Il caso dieselgate appare oggi chiarissimo. Non c’è stato alcun errore da parte di Volkswagen ma, come sottolinea Altroconsumo si è trattato di ” dolo e determinazione a falsare i risultati delle prove”. 

Secondo Altroconsumo, per riconquistare la fiducia dei clienti, Volkswagen non potrà limitarsi a scuse ed ammissioni di “presunti” errori ma dovrà fare ben altro. L’organizzazione dedita alla tutela dei consumatori evidenzia i tre punti fondamentali che Volkswagen dovrà seguire per rimediare ai suoi errori. 

  • Chiarire in cosa consisterà l’intervento tecnico;
  • Risarcire tutti gli acquirenti delle auto coinvolte, per i danni subiti e che stanno subendo;
  • Rendersi parte attiva per rimediare al danno ambientale piantando tanti alberi quanti grammi di NOX oltre i limiti di legge hanno contribuito a fare emettere ad automobilisti ignari e inconsapevoli.

Nel frattempo, Altroconsumo sarà presente in tribunale a Vicenza il prossimo 4 di novembre per portare avanti un’altra battaglia contro Volkswagen che era iniziata ben prima del caso dieselgate e che vede protagonista la Volkswagen Golf 1.6 TDI che, come evidenziato da alcuni test effettuati dalla stessa organizzazione, registra consumi sino al 50% superiori rispetto ai dati riportati sul libretto della vettura e comunicati quindi ai clienti che hanno effettuato l’acquisto. Il caso dieselgate ci ha permesso di scoprire come i risultati dei test di omologazione effettuati da Volkswagen risultino essere tutt’altro che corretti.

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